Grano duro, la concimazione organo-minerale è vincente

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La concimazione incide per il 24% sul costo totale di coltivazione del grano duro e influenza in maniera rilevante i risultati produttivi e il contenuto proteico della granella. Ma le scelte agronomiche vanno ponderate, perché il degrado dei nostri suoli risulta sempre più preoccupante: quindi, se da un lato occorre puntare sulle concimazioni, dall’altro occorre salvaguardare ambiente e salute dei consumatori.

Scam, azienda italiana specializzata nella produzione di fertilizzanti di nuova generazione, nel corso di un recente convegno sulla filiera del frumento organizzato al parco agroalimentare Fico di Bologna, ha indicato una strategia operativa che risulta vincente sotto tutto i punti di vista.

Una sessione dei lavori del convegno organizzato da Scam. Da sinistra, Francesco Bertolini (Università Bocconi), Alessandra Pesce (sottosegretario al Mipaaf), Carlo Malavolta (Regione Emilia- Romagna), Oscar Farinetti (moderatore dell’incontro), Andrea Villani (Ager) e C. Faenza (Coop Italia)

I problemi da risolvere

Un recente rapporto FAO evidenzia che l’uso improprio di fertilizzanti e di liquami, ma anche l’uso insufficiente di elementi come azoto e fosforo, sono alla base delle principali problematiche ambientali legate all’agricoltura. I principali problemi che oggi il produttore agricolo deve affrontare sono in particolare i seguenti:

  • Elevato rischio di lisciviazione dell’azoto minerale nelle falde e suo ingresso nel ciclo dell’acqua.
  • Aumento crescente della domanda di fosforo al ritmo del 3% all’anno, mentre le riserve vanno esaurendosi.

Dunque quali strategie si possono adottare?

I vantaggi dei concimi organo-minerali

Secondo l’analisi del Green Management Institute realizzata in collaborazione con Sacm, esposta da Francesco Bertolini dell’Università Bocconi, la strada da consigliare è l’utilizzo dei concimi organo-minerali poiché consentono di raggiungere questi obiettivi:

  • Ripristino della fertilità dei suoli e miglioramento dell’efficacia di assorbimento dei nutrienti.
  • Cessione graduale dell’azoto con diminuzione del rischio di dilavamento.
  • Riduzione nell’impiego di fosforo.
  • Possibilità di somministrare in un’unica dose la concimazione di copertura, con risparmi per l’agricoltore.
  • Aumento della produzione lorda vendibile.
  • Miglioramento delle caratteristiche qualitative (+4% di proteine in media rispetto alla concimazione minerale).

I risultati pratici di due somministrazioni con organo-minerali

I risultati delle prove di Terremerse hanno evidenziato che l’utilizzo di concimi organo-minerali in pre-semina e con un’unico intervento in copertura, in confronto con una concimazione minerale, porta i seguenti vantaggi:

  • Resa di grano duro: 7,7 t/ha con concime organo minerale e 7,3 t/ha con concimazione minerale
  • Tenore proteico: 14,3% con concime organo-minerale e 13,8% con concime minerale.

Da aggiungere l’incentivo per le proteine

Oltre a questo si deve aggiungere il vantaggio che deriva dall’incasso degli incentivi fissati nei contratti di coltivazione che sono legati al contenuto proteico. Per esempio, nel caso di Progeo si tratta di +14 euro/t per tenore proteico maggiore del 14% e per Granoro di +20 euro/t per proteine al di sopra del 14%.

Alla fine si ottengono +123 euro/ettaro

Maggiori rese e più elevata qualità del grano duro prodotto e conferito in filiera, in aggiunta ai minori costi per il risparmio di un passaggio, fanno sì che l’impiego del concime organo-minerale porti a un beneficio economico finale stimabile in +123 euro/ha, che è una cifra di tutto rispetto e che, considerato i tempi, dovrebbe destare l’attenzione dei nostri imprenditori.

La pasta italiana è la numero uno al mondo e va difesa

La pasta italiana è la numero uno nel mondo, ne produciamo 3,32 milioni di tonnellate all’anno e ne esportiamo 1,89 milioni di tonnellate, con una crescita delle proposte Premium di alta qualità e della filiera 100% made in Italy. L’82% di un campione di 30.000 persone intervistate afferma che è disposto a spendere dal 5 al 20% in più pur di avere la certezza dell’origine e della provenienza italiana del prodotto che acquista. Dunque occorre insistere sulla strada della qualità e della valorizzazione del tenore proteico del nostro grano duro, che l’uso dei concimi organo-minerali concorre a garantire, adottando nel contempo percorsi agronomici sostenibili che assicurino un futuro alla fertilità del nostro suolo agricolo.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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