Il frumento foraggero Ludwig batte tutti i concorrenti

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Un andamento meteorologico di aprile e maggio poco favorevole ha penalizzato in alcune aree della Pianura Padana le produzioni di frumento foraggero. Ma in provincia di Mantova, nel Progetto Agronomico Globale (PAG) allestito da Kverneland Group Italia con i suoi partner tecnici presso l’azienda Rossi di Castiglione delle Stiviere, il frumento foraggero Ludwig ha prodotto oltre 310 ql/ha contro una media di 270 di tutti gli altri frumenti foraggeri, confermando la sua tenuta anche in annate difficili e con semine molto ritardate.

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Alcune spighe di Ludwig nel PAG di Kverneland Group, il frumento foraggero ideale per l’alimentazione della vacca da latte.

Rossi è molto soddisfatto: «Lo riseminerò nel prossimo autunno!»

«Nonostante ne avessi sentito parlare molto bene – dice Alessandro Rossi, titolare dell’omonima azienda – non avevo mai avuto occasione di seminare il Ludwig, e devo dire che sono molto soddisfatto per i risultati produttivi ottenuti, tant’è che lo seminerò anche nel prossimo autunno. La pianta ha sofferto per la mancanza di acqua nel mese di maggio e per un investimento non ideale, dal momento che era stato seminato in ritardo, ma nella nostra zona ha sbaragliato tutti gli altri prodotti».

Il percorso colturale innovativo applicato al Ludwig

Il Progetto Agronomico Globale prevede la messa in campo di un insieme di mezzi tecnici innovativi e di assoluto valore che hanno fatto la differenza, consentendo di raggiungere un reddito superiore rispetto ai sistemi tradizionali.

Nel PAG di Rossi il Ludwig è stato seminato con la seminatrice Kverneland s-drill Pro dopo una minima lavorazione del terreno effettuata con il coltivatore Kverneland CLC.

L’accoppiata vincente Kverneland per la semina del frumento, costituita dalla seminatrice s-drill PRO...
L’accoppiata vincente Kverneland per la semina del frumento, costituita dalla seminatrice s-drill PRO…
...e dal coltivatore CLC.
…e dal coltivatore CLC.

La concimazione è stata effettuata con il concime ONE 40 di Agrium, un concime speciale con azoto stabilizzato il cui granulo di urea è ricoperto dall’inibitore dell’ureasi e quindi è protetto da lisciviazione e gassificazione. Sono state effettuate due distribuzioni con 200 kg/ha ciascuna, in accestimento e in levata.

Per il diserbo è stato eseguito un trattamento in post emergenza con Atlantis di BayerCropScience, che ha dimostrato un’eccellente attività sulle infestanti graminacee, ma anche su alcune malerbe a foglia larga appartenenti alla famiglia delle crucifere, delle ombrellifere e delle composite. Ottima la sua resistenza al dilavamento. Il prodotto è stato distribuito nel periodo compreso tra inizio accestimento e levata.

Fondamentale è inoltre risultata la difesa dalla Septoria grazie all’innovativo prodotto Zantara, un fungicida a base di un nuovo principio attivo come il bixafen scoperto da Bayer, che tiene a bada sia septoria sia le ruggini. Ha un’ampia flessibilità di impiego e può essere distribuito dall’accestimento sino ala botticella. Il prodotto dimostra di migliorare la tolleranza agli stress del frumento e la qualità della granella.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


2 commenti

  • luca

    6 Settembre 2016 at 12:37 pm

    Buongiorno Dott.Bartolini, le chiedo se il frumento ludwig può sostituire in tutto il silomais nell’alimentazione delle lattifere ad alta produzione. cordiali saluti

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    • Roberto Bartolini

      7 Settembre 2016 at 3:35 pm

      Buongiorno Luca. Ci sono agricoltori che stanno puntando sui cereali vernini quali il Ludwig, e che abbassano la quota di silomais ma non lo eliminano; altri che eliminano il silomais puntando sui cereali vernini insilati, farina di mais, eccetera. Troviamo spesso in azienda basi foraggere miste, come per esempio 18 kg di silomais e 12-15 kg di cereali vernini insilati. Escono così razioni con più basso livello di amido e con un’alto livello di fermentescibilità della fibra, ma comunque di elevato valore energetico, capaci di mantenere inalterato il livello produttivo delle bovine. Ognuno ha le sue ricette, si tratta di fare delle prove di confronto nella propria realtà aziendale e vedere cosa succede.

      Rispondi

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