Insilato di mais e medica sono il mix ideale se si vuole produrre latte di alta qualità

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L’allevatore deve favorire avvicendamenti con specie vegetali che producano elevate quantità di proteine per ettaro, senza sottovalutare la necessaria produzione di carboidrati sotto forma di fibra digeribile (cioè elevata digeribilità dell’NDF), ma anche di amidi e di zuccheri come preziose fonti di energia. Sonia Rumi, tecnico del Comazoo di Montichiari (Brescia), sottolinea che il mais insilato è composto da una fibra di discreta digeribilità e da cariossidi fermentate e parzialmente macinate.

Cosa vuol dire inserire in razione il mais insilato

Inserire in una razione da 25 kg di insilato di mais al 32% di sostanza secca e al 30% di amido vuol dire mettere a disposizione della bovina 8 kg di sostanza secca, di cui 3500 grammi sono di NDF, con una digeribilità nelle 48 ore di circa il 45% e 2400 grammi di amido di mais, che corrispondono a 3,5 kg di granella di mais già macinata e quindi ancora più degradabile della farina essiccata.

Frumento, triticale e orzo: occhio all’epoca di raccolta

Di questi tempi il mais è un po’ in crisi per via di elevati costi di produzione e così gli allevatori si rivolgono a alternative quali il triticale, il frumento e l’orzo, soprattutto dove l’acqua è scarsa. Questi cereali alternativi al mais hanno rese di massa verde che raggiungono i 400 ql/ha e forniscono un NDF di alta digeribilità solo se vengono raccolti prima della maturazione del seme, altrimenti la lignificazione progressiva della pianta porta ad avere nel silo piante con NDF a bassissima digeribilità.

La medica rimane una carta sempre vincente

Un carta vincente da giocare anche per via del greening è certamente la medica che, anche se ha una fibra non molto digeribile, presenta un livello di proteine molto importante e quindi contribuisce in maniera significativa a ridurre i costi della razione.

Inserire nella razione delle bovine 3 kg di sostanza secca di medica con il 18% di proteine e il 45% di NDF vuol dire apportare ben 540 grammi di proteina di alta qualità, che corrisponde a circa 1,1 kg di soia al 49% di proteina.

Qual è l’epoca ideale per sfalciare la medica?

Un punto molto delicato per la medica è il periodo di raccolta, perché se la medica ha il 20% di proteine, con 1 kg di fieno si apportano 600 grammi di concentrato proteico e 400 grammi di fibra, ma se le proteine scendono al di sotto del 15% si ha esattamente l’opposto, con troppa fibra a discapito del concentrato proteico.

La medica va sfalciata giovane, quando ha 20-25 giorni di sviluppo dallo sfalcio precedente, tagliando ad almeno 7 cm da terra per avere meno ceneri e meno lignina.

Dunque l’abbinamento insilato di mais e medica sono per la vacca da latte un mix ideale che apporta nutrienti in maniera molto equilibrata. Loietto, panico, sorgo, miglio perlato sono alternative utili per completare i cicli colturali e nelle rotazioni, ma non potranno mai sostituire completamente il mais e la medica.

Ci sono anche le consociazioni

Pratica assai diffusa è la consociazione tra leguminose e graminacee, che danno un buon apporto energetico e proteico a costi contenuti, riducendo così i concentrati con un discreto vantaggio economico per l’azienda. I miscugli più diffusi hanno i seguenti rapporti: 50/50 leguminose e cereali oppure 60/40 cereali e leguminose associando orzo, triticale o frumento con pisello o veccia.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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