Mais, con la pioggia e i ritorni di freddo è bene anticipare la sarchiatura interfilare

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I ritorni di freddo e le piogge intense che in molte aree maidicole sono cadute in questi giorni, rendono necessario anticipare le lavorazioni di sarchiatura interfilare per arieggiare il suolo ed evitare i danni causati dalla crosta superficiale e dall’asfissia radicale, molto frequenti ove si prepara il suolo in maniera tradizionale.

L’obiettivo che si deve perseguire è favorire il più rapido sviluppo del mais per anticipare l’epoca di fioritura, dal momento che, come rivelano numerosi studi condotti da Amedeo Reyneri e collaboratori dell’Università di Torino, ogni giorno di anticipo della fioritura determina un aumento produttivo medio pari al 3%.

Ma un buon vigore di partenza del mais garantisce anche altri vantaggi indiretti, quali la minore suscettibilità agli attacchi di funghi e insetti, oltre che delle infestanti.

Anche i danni causati all’apparato radicale dalla diabotrica o alla porzione epigea, cioè stocco e spiga dalla piralide, risultano più contenuti con un anticipo del ciclo colturale del mais, che può sfuggire almeno in parte a questi danni. Inoltre una maturazione anticipata significa anche minor suscettibilità alle eventuali micotossine.

Coloro che hanno adottato sistemi di lavorazione conservativi come minima e strip-till, soprattutto quest’anno, potranno notare i vantaggi derivanti anche dalla concimazione localizzata alla semina con fosforo, potassio e zinco che abbiamo sempre raccomandato. Si tratta di un’agrotecnica indispensabile per mettere il seme e la giovane plantula nelle condizioni migliori per germinare e crescere rapidamente per centrare sempre il medesimo obiettivo, cioè l’anticipo della fioritura che porta a un aumento matematico del peso elettrolitico della granella, che si traduce in più quintali e più qualità.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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