Medica insilata e mais in rotazione, la scelta vincente per la stalla

Cinque anni di greening utilizzando l’erba medica hanno convinto numerosi allevatori che sostituire con questa leguminosa almeno il 30% della superficie aziendale destinata al mais è una scelta vincente sotto tutti i punti di vista. Il punto chiave, però, è il modo con cui si raccoglie la medica. La classica fienagione infatti comporta perdite meccaniche molto elevate ed è difficile anticipare il primo taglio, quindi la strada obbligata è quella del cantiere di insilamento con falciacondizionatrici innovative e molto performanti.



Il cantiere di raccolta è un punto chiave del successo
Un cantiere di raccolta ben organizzato ed efficiente deve essere composto da falciatrici combinate e ranghinatori performanti, uniti alla raccolta tramite trincia semovente o carro foraggero. In tre giorni questo cantiere raccoglie sino a 40 ettari.
La conservazione può avvenire in trincea oppure in rotoballe fasciate a elevata compattazione. Questo sistema permette di raccogliere a stadi precoci (bottone fiorale) con tenori di sostanza secca attorno al 40%, riuscendo così a contenere le perdite di proteine.


I dati che confortano le scelte
Prove pluriennali di campo in aziende zootecniche svolte dall’Università di Torino, i cui risultati sono stati pubblicati sul supplemento Stalle da latte dell’Informatore Agrario, forniscono le seguenti indicazioni:
- La medica va raccolta con tagli ravvicinati (ogni 20-25 giorni).
- Il primo taglio va effettuato alla metà di aprile.
- Si possono fare sino a 7 sfalci l’anno.
- Il primo anno si fanno 5-6 tagli.
- Le produzioni per ettaro sono tra 14 e 17 tonnellate di sostanza secca e 300-3500 kg di proteina.
Come suddividere la superficie aziendale
Per ottenere i massimi vantaggi, la medica deve entrare in successione al mais almeno sul 30% della superficie aziendale destinata normalmente al mais. Quindi la medica viene utilizzata per tre anni, cui seguono sei anni di mais.
Tre anni di medica producono mediamente 45 tonnellate di sostanza secca per ettaro e 9000 kg/ha di proteina con fibra di altissima qualità grazie ai tagli precoci.
Cosa succede al mais in rotazione
A parità di input il mais (granella, pastone o silomais), grazie alla successione con erba medica, aumenta la produzione dall’8 al 13% rispetto a un mais in monosuccessione (per più di quattro anni). Altri fatti importanti sono che dopo l’erba medica è possibile ridurre gli apporti di azoto al mais e si possono evitare i trattamenti contro piralide e diabotrica.
Conclusioni operative
La produzione totale di sostanza secca non viene penalizzata se si introduce la medica al posto di una parte di mais. Con questo sistema foraggero si ottengono maggiori quantità di proteine e di energia metabolizzabile, nonché maggiori concentrazioni di nutrienti nel chilo di alimento prodotto, a costi più contenuti e con minore impegno di ore di lavoro. Infine, grazie alla medica diminuiscono gli impatti ambientali per il minor uso della chimica e al minor consumo di gasolio.