Menghini: con la subirrigazione, produzioni record di medica e mais

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«Se riusciamo a semplificare le tecniche agronomiche, introducendo innovazioni che ci permettono di ottenere rese elevate, minori impatti ambientali e meno ore spese in campo, noi allevatori possiamo finalmente dedicare più tempo alla stalla e alle nostre vacche. Le maggiori attenzioni ricevute verranno ripagate dai nostri animali con maggiori produzioni e più elevata qualità del latte».
Giuliano Menghini e la sua famiglia gestiscono una stalla da latte per Parmigiano Reggiano a Poggio Rusco, in provincia di Mantova, dove allevano circa 400 capi dei quali oltre 200 in lattazione.
Cinque anni fa hanno investito in una stalla moderna, progettata all’insegna del più completo benessere animale, e i riscontri in termini di rese e qualità non si sono fatti attendere.
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Il successo dell’agricoltore che innova
Menghini fa parte di quella schiera di agricoltori che non si fermano mai e cercano continuamente di innovare per migliorare le loro performance produttive. Ha intuito che se si vuole rimanere sul mercato non si può fare a meno della tecnologia più moderna. Infatti, insieme alla professionalità e alla competenza dell’agricoltore-allevatore, la tecnologia è la sola strada che possa garantire un futuro a un’attività sempre più difficile.
Nel caso di Menghini, le innovazioni più recenti riguardano la minima lavorazione del suolo al posto delle lavorazioni tradizionali abbinata alla tecnica irrigua delle ali gocciolanti stese in superficie.

Nel 2009 l’inizio con l’ala gocciolante stesa in superficie
Racconta Menghini: «La divulgazione di Netafim mi ha permesso di scoprire ormai sei anni fa la tecnica di irrigazione a goccia su mais che già al primo anno si è rivelata vincente rispetto al rotolone. L’irrigazione a goccia permette di semplificare le operazioni nel corso della campagna e in abbinamento alla fertirrigazione riusciamo ad aumentare le rese del mais anche di 20-25 q/ha, su una base di produzione media con i sistemi tradizionali di circa 90 q/ha di granella secca. Inoltre grazie al sistema a goccia la granella risulta più sana ed esente da micotossine, e questo è un elemento che anche quest’anno fa la differenza sulla vendita del mais».
2015, primo anno con la subirrigazione: un grande successo
Come si è detto Menghini guarda sempre avanti, e quest’anno ha deciso di fare un’altra prova con Netafim installando un impianto di subirrigazione su tre ettari divisi tra erba medica e mais (vedi approfondimento: “La subirrigazione, una tecnica ad altissima efficienza“). «Le ali gocciolanti sono state interrate alla profondità di 30 cm circa, in modo che il 60% di argilla dei nostri terreni garantisca un rapido e costante flusso di umidità nella zona dell’apparato radicale delle piante. Il problema per le lavorazioni non si pone, dato che i terreni vengono preparati con una minima lavorazione molto superficiale che non disturba l’impianto interrato».
«I dati produttivi di quest’anno sono sbalorditivi soprattutto per quanto riguarda la medica, che è la nostra coltura di riferimento per la stalla. Per ogni taglio, la produzione della medica subirrigata è triplicata (30 q/ha) rispetto a quella ottenuta dalla medica sotto rotolone (circa 10 q/ha). Inoltre dalle analisi sul foraggio eseguite dal Crpa risulta un aumento anche dei componenti qualitativi».
«Per quanto riguarda il mais, quello subirrigato rispetto al mais sotto rotolone ha manifestato uno stay green superiore di oltre 20 giorni: un dato molto significativo in un’annata bollente come il 2015, con una produzione superiore di oltre 20 q/ha e nessun attacco di micotossine. Dunque il bilancio di questo primo anno è addirittura entusiasmante!».


Altri due progetti dietro l’angolo
Per il prossimo anno sono in programma altri due progetti agronomici, oltre a proseguire con la subirrigazione: l’introduzione in prova su qualche ettaro della semina su sodo e della tecnica dello strip-till. «Anche se i nostri terreni sono tenaci, credo che se rispettiamo il suolo in fase di raccolta evitando compattamenti, possiamo permetterci di fare sodo e quindi di risparmiare ulteriormente sui costi. Anche lo strip-till ci incuriosisce e quindi speriamo di trovare un contoterzista che disponga di questa attrezzatura per poter preparare il terreno già tra qualche settimana».
2 commenti
Giovanni
19 Ottobre 2016 at 1:09 pm
Buongiorno Dottor Bartolini.
Sono un ragazzo che sta studiando per l’esame di abilitazione alla professione di agronomo e devo ringraziarla perché i suoi articoli sono sempre di grande aiuto.
Avrei un favore da chiederle. Mi sa dire dove posso trovare un’accurata descrizione delle componenti di una centrale operativa come quella mostrata in questo articolo? Sa inoltre dove posso trovare un elaborato dove venga illustrato lo schema impiantistico per un generico seminativo?
Ho consultato diversi manuali di Toro e Netafim ma, immagino per motivi commerciali, vengono fornite solo indicazioni abbastanza generiche.
La ringrazio e la saluto,
Giovanni
Roberto Bartolini
20 Ottobre 2016 at 1:32 pm
Gentile Giovanni, la ringrazio e sono contento di essere utile!
Per quanto riguarda il sistema di pompaggio e di controllo di Netafim, le ho inviato una mail con il recapito che può esserle utile.
Cordialità.