PSR Veneto, i nuovi finanziamenti per l’agricoltura conservativa

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La misura dei finanziamenti per l’agricoltura conservativa è indicata nel PSR della Regione Veneto 2014-2020 con il numero 10.1.1 e prevede due interventi finanziabili:

  1. No tillage (NT) o semina su sodo.
  2. Minimum tillage (MT) o minima lavorazione.
Una coltura di soia emersa dopo la semina su sodo o no tillage (NT).
Una coltura di soia emersa dopo la semina su sodo o no tillage (NT).

1) No tillage (NT) o semina su sodo

Lavorazioni:

  • Divieto di inversione degli strati di terreno, divieto di aratura e delle operazioni di preparazione del letto di semina.
  • Possibile uso dei decompattatori solo in determinati casi con richiesta di deroga.
  • Divieto di ripuntatura.
  • Trinciatura lunga e mantenimento in loco dei residui colturali.

Avvicendamenti colturali:

  • Avvicendamenti di colture diverse.
  • Rispetto di un periodo massimo di 40 giorni tra la semina di una coltura e la successiva, con l’obiettivo di assicurare la copertura continuativa del terreno anche con cover crops autunno-vernine e/o erbai estivi.

Fertilizzazioni:

  • Distribuzione organica precedente alla fase di disseccamento delle cover crops mediante interramento leggero. La stessa operazione si può fare dopo la raccolta dei cereali.
  • Apporto massimo di 1 ql/ha di urea su mais in copertura con formulati che assicurino riduzione di emissioni di ammoniaca, fertilizzanti misto organici o a lenta cessione.
  • Nessun apporto potassico di sintesi e ridotti apporti di fosforo alla semina e solo localizzati.
  • Divieto di usare solfato ammonico su terreno nudo o su cereali autunno vernini.

Raccolta:

  • Trebbiatura con macchine dotate di pneumatici flottanti, ruote gemellate o cingoli e dotate di sistema spargi paglia e pula.
  • Il cantiere non deve formare solchi né compattamenti.

2) Minima lavorazione (MT)

Lavorazioni:

  • Adozione esclusiva di lavorazioni superficiali con attrezzature che non utilizzano organi di lavoro rotanti attivati alla presa di potenza del trattore.
  • Divieto di aratura convenzionale per la preparazione del letto di semina e/o il sovescio.
  • Divieto di ripuntatura.
  • Divieto di inversione degli strati attivi di terreno.
  • Mantenimento in loco previa trinciatura dei residui colturali.

Avvicendamenti:

  • Rispetto dei 40 giorni tra la semina di due colture e uso delle cover crop.
Un esempio di attrezzatura idonea per ottenere il finanziamento previsto per la minima lavorazione. Nella foto il coltivatore CLC Wings di Kverneland.
Un esempio di attrezzatura idonea per ottenere il finanziamento previsto per la minima lavorazione. Nella foto il coltivatore CLC Wings di Kverneland.

Impegno e pagamenti

La durata dell’impegno per ottenere i finanziamenti è di cinque anni continuativi. La superficie minima è di un ettaro.

Per quanto riguarda i pagamenti previsti:

  • Introduzione del no tillage (NT) o sodo: 600 euro/ha.
  • Mantenimento del no tillage (NT) o sodo: 600 euro/ha.
  • Minima lavorazione (MT): 322 euro/ha senza riduzione dellla componente greening e 291 euro/ha con riduzione della componente greening.
Anche la tecnica dello strip-till rientra nei finanziamenti per la minima lavorazione. Nella foto il Kverneland Kultistrip.
Anche la tecnica dello strip-till rientra nei finanziamenti per la minima lavorazione. Nella foto il Kverneland Kultistrip.

Un deciso passo avanti rispetto agli ultimi cinque anni

La Regione Veneto, dopo cinque anni nei quali ha finanziato esclusivamente la tecnica della semina su sodo, con il nuovo PSR si è ravveduta e ha opportunamente inserito tra le operazioni virtuose sostenute da premi specifici anche le tecniche di minima lavorazione, strip tillage compreso. Si è visto infatti che, se il sodo si sposa a meraviglia con il frumento, l’orzo e la soia, nel caso del mais è preferibile orientarsi verso la minima lavorazione.

Come si vede dalle cifre riportate, si tratta di importi di una certa rilevanza che dovrebbero spingere gli agricoltori verso l’innovazione, per provare, almeno su una parte della loro azienda, ad abbandonare finalmente aratura, erpicatura e via dicendo, tecniche tradizionalmente “più comode” e sperimentate, ma assai poco virtuose.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


2 commenti

  • cestaro giovanni

    12 Luglio 2015 at 7:29 pm

    salve signor bartolini io ho poco terrenocirca due ettari di propieta ma mi sto avviando per il prossimo anno con qualche ettaro in affitto e fare biologico come regime di piccolo agricoltore,dato che ho un lavoro , ma se in futuro mi capitasse di aumentare la superficie non mi dispiacerebbe, la mia domanda e che se super la soglia dei 1250 euro di contributo per il piccolo agricoltore i terreni in piu li posso lavorarli non prendendo il contributo o devo fare il corso di iap.io vi seguo sempre sul cana117 dalla provincia di treviso mi affascina il discorso isobus ma per un piccolo come me credo non valga la pena spendere molti soldi su queste tecnologia comunque lo reputo molto interessante come formatt molto tecni complimenti grazie distinti saluti

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    • Roberto Bartolini

      14 Luglio 2015 at 9:01 am

      C’è tutta una casistica molto complessa per quanto riguarda i terreni presi in affitto da quest’anno in poi, dal momento che il 1° giugno 2015 si è avviata la nuova Pac con il ricalcolo di tutti i premi. Quindi il consiglio è vedere bene qual è la situazione relativa ai premi Pac della terra che si intende prendere in affitto, e comunque è bene rivolgersi a un consulente privato o di una organizzazione professionale prima di prendere qualsiasi decisione in merito. Purtroppo la nuova legislazione è piena di insidie e occorre valutare caso per caso.
      Per quanto riguarda Isobus e agricoltura di precisione, anche la sua azienda ne potrebbe beneficiare, a patto di rivolgersi a qualche contoterzista che utilizza questi sistemi.
      Grazie per l’appezzamento della trasmissione e continui a seguirci.

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