Quanto costa concimare i cereali con il digestato

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Il digestato è una fonte preziosa di nutrienti per le colture e deve essere valorizzato dal punto di vista agronomico, con spandimenti ben fatti e tenendo conto soprattutto dei chilogrammi di azoto che si vanno a distribuire, e non delle tonnellate di prodotto per ettaro, come molti ancora usano fare. Infatti le moderne attrezzature di distribuzione costano (ci riferiamo alle macchine semoventi dotati di attrezzature per l’interramento sottosuperficiale del prodotto o di strip tiller), e quindi il prodotto deve essere valorizzato in base al suo contenuto di azoto.

Il limite di convenienza

Il limite di convenienza per l’agricoltore è di 3 kg di azoto per metro cubo di digestato. Al di sotto di questo valore la spesa diventa insostenibile. È il NIR, il dispositivo installato sui mezzi più moderni di distribuzione, che ci dice il tenore di azoto contenuto nel digestato e quindi quanto prodotto distribuire.

Secondo il parere di due contoterzisti che utilizzano da molti anni il digestato al posto dei fertilizzanti chimici, Adriano Chiari e Paolo Montana, grazie al digestato con un po’ di attenzione è possibile fare una fertilizzazione completa su grano e mais soltanto per via organica, con notevoli risparmi sui costi rispetto alla tradizionale concimazione minerale, anche oggi che il prezzo dell’urea si è abbassato rispetto al 2022.

Cosa contiene una tonnellata di digestato

Una tonnellata di digestato tal quale (ossia non ancora sottoposto a processo di separazione solido-liquido) contiene tra 3 e 5 kg di azoto (di cui il 70% circa in forma ammoniacale), circa 1 kg di fosforo e tra 1 e 3 kg di potassio, oltre a 1 kg circa di calcio e sodio e mezzo kg di magnesio.

Periodi di distribuzione consigliati

Ma quali sono i periodi di distribuzione consigliati del digestato? Gli esperti consigliano due interventi in campo: il primo in presemina, con una contestuale lavorazione del terreno (in questo caso è raccomandata la minima lavorazione e/o lo strip tiller) e il secondo a fine inverno per il grano o alla quinta foglia per il mais. In questo caso si usano barre con calate, che localizzano il prodotto vicino alla pianta.

La spesa per questo tipo di concimazione oscilla tra 500 e 600 euro/ha. Invece una concimazione minerale, per esempio del mais, con azoto (300 unità/ha), fosforo e potassio, costa circa 900 euro/ha distribuzione compresa, quindi il divario è molto ampio.

Il digestato è meglio dei reflui zootecnici

Una nota pratica finale: Il digestato solitamente è in condizioni migliori dei reflui zootecnici, in quanto nelle vasche finisce soltanto il materiale che esce dal digestore. Nel caso dei liquami, invece, negli stoccaggi finiscono anche l’acqua utilizzata per il lavaggio del paddock, l’acqua piovana che cade sulle aree di stabulazione e talvolta anche l’acqua di lavaggio degli impianti di mungitura.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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