Santini: ”Da quest’anno minima lavorazione e guida satellitare su 550 ettari, ecco i vantaggi”
«Abbiamo deciso di contrastare i bassi prezzi di mercato con un cambio di gestione agronomica dell’azienda, investendo sulle nuove tecnologie. Siamo al primo anno e sono molto soddisfatto, perché ho già notato molti aspetti positivi sotto il profilo dei costi». Federico Santini è un giovane agricoltore che guida l’azienda di famiglia a Celladati, in provincia di Cremona, e con coraggio e determinazione da quest’anno ha deciso di voltare pagina.
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«Su tutti i 550 ettari aziendali – spiega Federico – abbiamo abbandonato le lavorazioni tradizionali, cioè aratura e almeno due erpicature, sostituendole con un passaggio di minima lavorazione, seguito dalla semina. Solo con il cambiamento nella gestione del suolo, ho già registrato un risparmio di circa 180 euro/ha rispetto all’aratura. Con l’acquisto della nuova seminatrice Kverneland Accord Optima TF Profi e dello spandiconcime Geospread, entrambi a guida satellitare, siamo riusciti in questo primo anno a risparmiare un 4-5% di semente e almeno un 6-7% di concime, grazie alla precisione di distribuzione e alla mancanza di sovrapposizioni. Sono dati economici molto significativi, che si vanno ad aggiungere alla velocità di esecuzione degli interventi in campo che, grazie alle nuove attrezzature, è aumentata almeno del 30% rispetto ai cantieri tradizionali. Questo fatto ci permette di sfruttare al meglio le finestre utili di lavoro, rispettando il suolo e mettendo le colture in condizioni ottimali, e di poter programmare anche i secondi raccolti, per esempio di soia, dopo la raccolta di colza e frumento».
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In collaborazione con Dekalb, l’azienda Santini dedica 20 ettari a una prova di pieno campo dedicata alle dosi variabili. «Si è partiti con la mappatura del suolo – dice Santini – e su questa base si sono create le mappe di prescrizione della semina a dose variabile, da 7 a 8,5 piante/mq, con l’ibrido DKC 6728, messe in campo con la Optima TF Profi. Così facendo, il maggiore costo della semente, pari a circa il 2% rispetto a un dosaggio standard uniforme, dovrebbe essere ripagato da una maggiore produzione attesa del 7-8%. Alla raccolta verificheremo questa tecnica di semina, utilizzando sulla nostra mietitrebbia il sistema di mappatura della produzione YieldTrakk di Topcon, che monitorare la produzione».
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Giorgio Cassarini, marketing manager di Dekalb, aggiunge: «Al nostro progetto di Precision Farming stiamo lavorando da tre anni, nel corso dei quali abbiamo testato e caratterizzato alcuni nostri ibridi in funzione della semina a dose variabile e della diversa tessitura dei suoli. Dal 2017 abbiamo trasferito il progetto al pieno campo, in trenta aziende agricole della Pianura Padana dal Piemonte al Friuli, dove oltre alla mappatura dei suoli, applichiamo il sistema Aquatek per la gestione dell’irrigazione e la mappatura della produzione. L’obiettivo di questo lavoro è fornire all’agricoltore gli strumenti giusti per ottimizzare l’impiego dei mezzi tecnici in funzione delle caratteristiche specifiche di ciascuna azienda, aumentando la redditività della coltura del mais».
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Il mais di Santini mostra, a metà maggio, un’emergenza perfetta e anche un ottimo stato di salute, nonostante un’annata con ritorni di freddo.
«Siamo molto soddisfatti della partenza di questo nuovo approccio agronomico – conclude Santini – e siamo certi che sia la strada giusta per aumentare la redditività della nostra azienda».