I residui colturali in campo migliorano i terreni agricoli

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Con l’avvicinarsi della raccolta dei cereali vernini, è opportuno ricordare la funzione fondamentale dei residui lasciati in campo a protezione del terreno. Per chi fa semina su sodo e aderisce ai Psr è un obbligo lasciare i residui in campo e agli scettici, che sono ancora tanti, vale la pena ricordare perché i legislatori hanno fatto questa scelta, che è vincente.

Pacciamatura naturale del terreno

I residui hanno prima di tutto una funzione di pacciamatura naturale, proteggendo il suolo dagli effetti distruttivi di pioggia, vento e sole. La paglia di un cereale vernino protegge il terreno dalla calura estiva e scherma i primi strati di suolo, riducendo le perdite di acqua per evaporazione ed ostacola lo sviluppo delle malerbe.

Migliorare la trafficabilità

La presenza dei residui colturali in superficie nei suoli condotti a sodo aumenta la portanza del terreno, riducendo la suscettibilità ai compattamenti superficiali con un miglioramento della trafficabilità dei mezzi di lavoro.

Apporto di sostanza organica

Funzione importante dei residui colturali è l’apporto di sostanza organica a seguito della loro degradazione, con la liberazione di elementi nutritivi, e la messa in moto di processi biologici a opera di miliardi di microrganismi che popolano il suolo. Ci sono però anche aspetti critici che vanno gestiti al meglio, come per esempio la gestione dei volumi di biomassa rappresentata dai residui lasciati sul terreno.

Evitare l’eccessivo accumulo di residui sul terreno

Danilo Marandola del Crea, esperto di gestione conservativa dei terreni, raccomanda di evitare l’accumulo di strati eccessivamente spessi di residui vegetali che determina condizioni sfavorevoli alla crescita delle colture nei primi stadi di sviluppo.

Il residuo deve degradarsi lentamente ma non marcire, per non innescare lo sviluppo di patogeni. Il punto chiave è proprio questo: applicare alcuni accorgimenti agronomici per minimizzare i problemi e amplificare i vantaggi delle pratiche conservative.

Avvicendamento delle colture e bioattivatori

La prima regola per evitare un eccessivo accumulo negli anni di residui colturali è avvicendare colture e cover crops per mescolare residui con caratteristiche diverse e ottenere un valore equilibrato del rapporto C/N (carbonio/azoto). È infatti questo rapporto equilibrato che è garanzia di un corretto processo di decomposizione dei residui.

Seconda buona norma è favorire l’attività dei microrganismi, che sono quelli che operano la degradazione dei residui, distribuendo prodotti per la bioattivazione del suolo come mix di batteri, lieviti e funghi.

Sistemi spargipaglia e spargipula

In vista delle prossime trebbiature dei cereali vernini è fondamentale utilizzare macchine da raccolta dotate di spargipula e di spargipaglia, capaci di distribuire omogeneamente il residuo sul campo. Altro accorgimento è quello di evitare residui troppo affinati che si degradano troppo in fretta e si accumulano in modo compatto e asfittico.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


Un commento

  • Raffaela

    19 Giugno 2022 at 8:20 am

    Si tutto vero ,resta solo da verificare cone reagiscono le colture seminate si sodo ,con minima lavorazione alle siccita e alle ondate di calore, nella mia zona ,le semine su sodo ,stanno morendo ,mentre wuelle seminate su terreni arati ancora tengono.

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