Il recordman di produzione di mais ha scelto lo spandiconcime che non sbaglia mai
Se è vero che l’azoto, oltre all’acqua, è il più importante fattore per produrre e fare qualità con i cereali, è altrettanto vero che questo elemento va distribuito alla perfezione. Luciano Lanza di Roverbella (Mantova) produce in media 195 ql/ha di mais da granella e da anni migliora i suoi record produttivi applicando le nuove tecnologie, che consentono di esaltare le caratteristiche genetiche dei diversi ibridi e i suoi percorsi colturali, sempre ben progettati e applicati in campo con grande attenzione.
Kverneland Exacta CL, lo spandiconcime per piccole e medie aziende
«Partendo dalle mappe di produzione e dalle foto eseguite col drone – dice Lanza – ogni anno imposto una concimazione del frumento e del mais a dose variabile per ottimizzare il rapporto costo/benefici. Per applicare l’agricoltura di precisione occorrono attrezzature perfette e devo dire che il Kverneland Exacta CL Geospread è davvero un’attrezzatura eccezionale, e quasi mi dispiace non avere campi irregolari, perché proprio in quelle condizioni si apprezzano le sue caratteristiche tecnologiche. La macchina in automatico corregge i nostri errori umani!».
Il vantaggio delle microsezioni
La larghezza di lavoro del Kverneland Exacta CL GEOspread, da 10 a 28 metri, è divisa in 14 sezioni di 2 metri di larghezza cadauno. Mantenendo costante la velocità di rotazione dei dischi e regolando accuratamente il punto di scarico, il GEOspread permette di disinserire sezione dopo sezione, da un lato all’altro, fino alla sezione più esterna. Questo significa che le sezioni da 2 metri possono essere attivate e disattivate singolarmente, per mantenere sotto controllo le sovrapposizioni.
Con questo spandiconcime il risparmio dei costi di concimazione arriva al 10% ed è ancora maggiore in presenza di appezzamenti di piccole dimensioni.
Sono sufficienti trattori da 55 cavalli
«Tengo molto alla fertilità dei miei terreni – aggiunge Lanza – quindi non bisogna calpestare con mezzi pesanti. La mia potenza massima aziendale è di 130 cavalli e per il CL basta un trattorino da 55 cavalli».
Il grano è verdissimo e in salute
Lanza, anche in un’annata con primavera anticipata calda e senza pioggia, vanta un frumento eccezionalmente verde scuro. E ci spiega il perché: «Ho seminato il grano il 30 di ottobre, è nato bene ma poi ha sofferto per il gelo, il freddo e la siccità. Oggi è così rigoglioso perché ho applicato una tecnica di distribuzione dell’azoto molto frazionata, con due distribuzioni di nitrato ammonico e due di urea, e ho anche fatto un’irrigazione di soccorso con il rotolone. Per riuscire a produrre bene occorre che l’agricoltore ogni anno ragioni in base alle condizioni di terreno e di clima e adegui la tecnica all’attualità dell’annata, altrimenti non si portano a casa i quintali».
Ma qual è il segreto che sta dietro al record di produzione del mais? «Dico sempre che il percorso agronomico è come una scala – risponde Lanza – i gradini vanno fatti tutti, perché se ne salta uno si cade. Quindi, dalla scelta dell’ibrido in avanti non bisogna sbagliare una mossa. E poi concimazione e irrigazione sono due elementi chiave. Per la concimazione del mais applico il concetto delle dosi variabili e del frazionamento temporale. Prima dell’azoto – e questo va detto a voce alta – non va trascurata, come molti fanno, la concimazione di base con fosforo e potassio, che sono due elementi fondamentali per la nutrizione del mais. La dose variabile di azoto, dal 7 al 22% della dose totale, viene poi distribuita con il sistema di precisione del Geospread CL alla terza foglia del mais, mentre le altre due distribuzioni sono in presemina (30% della dose totale) e in sarchiatura».
La semina a diamante del mais
Questa, infine, l’ultima annotazione di Lanza: «Io ho sempre seminato il mais con interfila 45 cm e dal 2012 semino a diamante o in quinconce, con una densità che varia da 8,3 a 10,5 piante/mq. L’impianto fitto, con una distribuzione delle piante in campo in modo tale che non si facciano concorrenza (cioè a diamante), è certamente un elemento chiave per raggiungere record produttivi. Infatti non capisco perché siano ancora pochi gli agricoltori che adottano questo sistema».
Complimenti a Lanza, agricoltore innovatore, e in bocca al lupo per un’altra campagna da record!