Roberto Bartolini29 Novembre 20235min11950

Pac, il mais in Italia diminuirà? No, basta eliminare una faq

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Dopo anni di discussioni e di confronti sul Piano strategico nazionale Pac, che ha preso avvio quest’anno, solo in prossimità delle semine autunnali si è gridato allo scandalo a proposito della BCAA 7, la nuova norma della condizionalità rafforzata che obbliga alla rotazione delle colture sulla singola particella, con cambio ogni anno di genere botanico. «Il mais non è sostituibile con altri cereali e non si può rinunciare alla sua coltivazione, se vogliamo mantenere la zootecnica in Italia», ha tuonato Lea Pelladoni, direttore generale di Assalzoo. «Il divieto alla mono-successione di mais creerà enormi problemi ad aree ad alta intensità zootecnica», ha aggiunto Giuseppe Elias, agricoltore e allevatore lombardo, sulle colonne di Terra e Vita.

L’imposizione del Masaf

L’obbligo di rotazione è certamente una scelta imposta dall’Unione europea, ma va detto che il nostro Ministero dell’agricoltura ci ha messo del suo a complicare la questione, quando ha pubblicato su Rete Rurale la seguente FAQ:

Domanda: In merito alla BCAA 7, il DM Condizionalità 2023 recita che “ai fini del rispetto della presente norma sono ammesse le colture secondarie purché adeguatamente gestite, cioè, portate al completamento del ciclo produttivo e che coprano una parte significativa del periodo tra due coltivazioni principali. Questo si concretizza nella scelta di colture secondarie caratterizzate da un ciclo produttivo di durata adeguata che in ogni caso assicuri la permanenza in campo della coltura secondaria per almeno 90 giorni”. Ciò significa che le colture secondarie devono stare in campo almeno 90 giorni ed essere necessariamente raccolte oppure basta che rimangano in campo per un periodo di almeno 90 giorni e poi possono essere sovesciate?
Risposta: Le colture secondarie devono:
1) essere tenute in campo almeno 90 giorni.
2) Essere portate a frutto (non necessariamente al frutto botanico ma anche un frutto agronomico: ad esempio, il mais, che ha come frutto botanico – ma anche agronomico – la pannocchia con granella matura, può anche essere utilmente raccolto prima della maturazione botanica, cioè alla maturazione cerosa della granella, insieme a tutta la pianta, ed essere insilato. In entrambi i casi il frutto risponde agli obblighi della BCAA 7).
3) Non essere sovesciate ma essere raccolte.

Una situazione paradossale

Il paradosso è che nel Piano strategico nazionale il punto 3 della FAQ, cioè l’obbligo di raccolta della coltura secondaria, non compare. Ma soprattutto, pare che sia un’imposizione incompatibile con le disposizione europee, come abbiamo sottolineato in un nostro recente articolo (“Pac e coltura secondaria, il Ministero non può imporre l’obbligo di raccolta“). Quindi, stando così le cose, ci facciamo male con le nostre stesse mani. Ed è proprio l’introduzione di questo obbligo di raccolta che ha creato confusione e allarme, perché la soluzione di coltivare una cover crops come senape e rafano tra due colture di mais non è più possibile ed è solo questo che crea il problema.

Le soluzioni agronomiche ci sono

Quindi, per quanto riguarda il mais e la zootecnica padana, piuttosto che scagliarsi contro la normativa Ue sul vincolo di rotazione, bisognerebbe convincere i funzionari ministeriali a cancellare il punto 3 della FAQ di Rete Rurale, ed ecco che tutto tornerebbe a posto.

Non dimentichiamo infine che esistono alcune alternative agronomiche per rispettare l’obbligo di rotazione che possono salvaguardare il mais italiano (ne abbiamo parlato nell’articolo “Pac, quali avvicendamenti colturali per rispettare l’obbligo di rotazione“), peraltro già ampiamente utilizzate da molte aziende agricole.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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