Frumento, +250 euro/ha di reddito netto con l’innovazione agronomica

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Anche se nelle ultime settimane i prezzi dei frumenti si sono lievemente ripresi, l’insoddisfazione degli agricoltori non si placa e quindi è indispensabile capire dove e come si può intervenire per tagliare i costi senza intaccare le rese. La risposta sta nell’innovazione tecnologica: l’attività di sperimentazione in pieno campo svolta nel 2018 da Kverneland Group Academy su frumento e mais ha confermato in pieno, conti alla mano, questa affermazione.

In questa sede parliamo del frumento foraggero Ludwig, rimandando a un prossimo articolo il discorso sul mais.

Tradizione e innovazione a confronto

Il confronto tra la “tradizione” fatta dalle lavorazioni eseguite con aratro ed erpice e dalla distribuzione di sementi, concimi e agrofarmaci “a occhio”, rispetto all’“innovazione” che combina la semina diretta alla minima lavorazione e all’applicazione dell’agricoltura di precisione con le dosi variabili, dimostra che i risparmi che si ottengono sono in grado di cambiare in maniera positiva il conto colturale.

Aumentano le produzioni a ettaro

Partiamo dalle produzioni: non è vero che senza aratura, anche su terreni tenaci come quelli del bresciano oggetto delle nostre prove, si produce di meno. Il frumento foraggero Ludwig nel 2018 su minima lavorazione con dosi variabili di concimi e sementi ha prodotto 39,2 t/ha contro 35 t/ha su aratura ed erpicatura senza alcun ausilio elettronico. Ma c’è di più: anche se si vuole continuare ad arare, utilizzando uno spandiconcime che evita le sovrapposizioni come il Kverneland GEOSpread e le dosi variabili, la produzione aumenta a 37,6 t/ha.

Kverneland GEOSpread è lo spandiconcime che, oltre a evitare le sovrapposizioni, permette di effettuare la concimazione a rateo variabile

Risparmi di gasolio, concimi e lavoro

Veniamo ai risparmi, che incidono in maniera positiva sul conto colturale. Diminuire il numero di interventi in campo e i tempi di lavoro, con il passaggio dall’aratura ed erpicatura alla semina combinata con minima lavorazione, significa passare da 44 euro/ha a 14 euro/ha di gasolio, per un risparmio di 30 euro/ha.

Per i fertilizzanti l’uso di uno spandiconcime come il GEOSpread e l’applicazione delle dosi variabili, in funzione delle reali necessità del suolo, consentono di passare per la concimazione da un costo di 169 euro/ha a 148 euro/ha. Il risparmio è di altri 21 euro/ha.

È noto che l’agricoltore non mette nei conti il costo del suo lavoro, ma questa è un’abitudine sbagliata. Se infatti osserviamo come cambia il costo del lavoro tra il sistema di agricoltura tradizionale e quello innovativo (cioè minima + precisione), ci accorgiamo che passiamo da 53 euro/ha a 19 euro/ha, con altri 34 euro/ha di risparmio.

La seminatrice Kverneland u-drill 300, che effettua in combinata minima lavorazione e semina del frumento in un solo passaggio.
La u-drill in lavoro su terreno sodo con un’elevata percentuale di argilla a Visano, nella pianura bresciana.

Dunque, fatte le debite somme solo per gasolio, concimi e lavoro, abbiamo totalizzato un risparmio di 85 euro/ha. Alla fine di tutto il percorso produttivo, con un costo del trinciato pari a 25 euro/t, il reddito netto finale passa dunque da 176 euro/ha dell’agricoltura tradizionale a 430 euro/ha con minima+precisione. Tutto questo solo modificando le tecniche agronomiche, a parità di tutte le altre condizioni.

Analizziamo i costi di ammortamento

A questo punto la domanda è d’obbligo: ma a quanto aumentano i costi di ammortamento se si utilizzano attrezzature innovative e sistemi di precisione, ritenuti dalla maggior parte degli agricoltori proibitivi? Se si rimane nel campo dell’aratura ed erpicatura, l’adozione dei sistemi di precisione comporta un aumento dei costi di ammortamento di circa 8 euro/ha, dunque un costo irrisorio. Ma osserviamo anche che per passare dall’agricoltura tradizionale all’agricoltura innovativa, la differenza del costo di ammortamento è nettamente a favore della seconda. Si passa infatti da 74 euro/ha per la tradizione a 41 euro/ha per l’innovazione, perché diminuisce il numero di attrezzi necessari e anche la potenza dei trattori.

Se non si hanno superfici sufficientemente ampie si può sempre ricorrere al contoterzista, a patto che sia innovatore e preparato, altrimenti è d’obbligo rinnovare anno dopo anno il parco attrezzature.

I conti che vi abbiamo indicato, certificati dall’Università di Perugia, dicono in maniera inequivocabile che oggi chi non innova butta al vento un mucchio di euro. E poi si lamenta che con i cereali non si guadagna.

La documentazione completa

Per scaricare il pdf con i calcoli completi dei costi sul frumento foraggero Ludwig, frutto della sperimentazione di Kverneland Group Academy, clicca qui.

fonte: Kverneland Group Italia

Kverneland Italia

Kverneland Group è una multinazionale leader nello sviluppo, nella produzione e nella distribuzione di macchine e servizi per l’agricoltura.


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