”La minima lavorazione è un successo agronomico ed economico”
È curioso e di mentalità aperta, non fa l’agricoltore di professione, ma una volta ereditati dal padre i 40 ettari a Pegognaga (Mantova), si è messo in testa di fare qualcosa di nuovo e di utile all’ambiente e al suo portafogli. Cesare Truzzi ci accoglie con stivali e giacca a vento nella sua azienda e sprizza gioia ed entusiasmo perché quest’anno, dopo cinque anni di prove andate bene, ha deciso di abbandonare completamente l’aratro e di applicare la minima lavorazione su tutta la superficie aziendale. «I risultati produttivi sono buoni e i risparmi anche – ci dice – e poi con la misura 10 del Psr riesco a ottenere anche sovvenzioni significative. Che cosa si vuole di più? Senza dimenticarsi la soddisfazione di fare finalmente qualcosa di nuovo e utile per l’ambiente».
Truzzi coltiva orzo, che verrà seminato su precessione soia dopo una preparazione veloce del terreno con il coltivatore Kverneland CTC della ditta Speziali, e soia di primo raccolto. «Quest’anno la soia, senza irrigazione, ha prodotto su minima lavorazione fatta con CTC, 37 ql/ha. Davvero un ottimo risultato!».
La novità 2017/2018 sarà la messa in campo dello strip-till con il Kultistrip di Kverneland, per la preparazione a strisce del terreno che verrà seminato a soia. In questo modo l’applicazione della minima lavorazione in azienda sarà davvero completa.
Qual è la conclusione? Chi dice: “Ho sempre fatto così e non cambio strada” ha sempre torto, e in campagna ancora di più!