Qualidisc su cover crops prepara il letto di semina per la bietola in terreni pesanti
![durante la lavorazione](http://www.ilnuovoagricoltore.it/wp-content/uploads/2018/04/durante-la-lavorazione-1024x768.jpg)
Abbiamo sempre sostenuto che per battere nuove strade nella lavorazione del terreno occorre prima di tutto essere persuasi che bisogna voltare pagina, poi occorre scegliere l’attrezzatura giusta e infine bisogna metterla in campo con la massima professionalità.
Tre agricoltori della provincia di Rovigo, Piergiovanni Saltarin, Valentino Bosco e Stefano Guarise, hanno fatto tutto questo nel giro di dodici mesi, dalla prima visita alla sede Kverneland Group Italia nel 2017, dove hanno potuto vedere da vicino e farsi spiegare nel dettaglio le caratteristiche tecniche e operative dell’erpice Qualidisc, sino al momento dell’acquisto in comune dell’attrezzatura, avventura il 12 gennaio 2018, e infine della messa in campo prima delle semine primaverili 2018.
Il Qualidisc interra perfettamente il Tillage Radish
I tre agricoltori sono degli autentici innovatori per la loro zona, dove ancora prevalgono le costose lavorazioni tradizionali, e da veri pionieri hanno anche realizzato il video che presentiamo qui sopra e che mostra il lavoro del Qualidisc su una cover crops vernina molto invasiva e ingombrante come il rafano americano (Tillage Radish) prima della semina della bietola in regime biologico.
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![](http://www.ilnuovoagricoltore.it/wp-content/uploads/2018/04/tillage-radish.jpg)
![](http://www.ilnuovoagricoltore.it/wp-content/uploads/2018/04/durante-la-lavorazione.jpg)
![](http://www.ilnuovoagricoltore.it/wp-content/uploads/2018/04/dopo-la-lavorazione.jpg)
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Perché il Qualidisc è un erpice diverso da tutti gli altri
Come sottolineato più volte, di erpici a dischi ne esistono di tantissimi tipi, ma il Qualidisc ha davvero delle peculiarità che solo provandolo si riescono ad apprezzare pienamente, soprattutto sui terreni tenaci e difficili dove nessuno scommetterebbe sul suo successo.
I tre imprenditori, pur avendo terreni molto diversi come tessitura, possono contare sulla duttilità e sulla polivalenza del Qualidisc Pro da tre metri, che con i suoi dischi conici penetra con un angolo perfetto nel terreno senza rovesciare la fetta. I cuscinetti schermati, i bracci a doppia C e le piastre pinzate consentono al Kverneland Qualidisc di resistere anche in condizioni di lavoro limite e inoltre la possibilità di regolare la sovrapposizione delle due dischiere permette un lavoro eccezionale e preciso su tutta la larghezza di lavoro.
Il Qualidisc all’opera il 27 aprile a Rovigo
Il Qualidisc continua a lavorare in questi giorni su diversi appezzamenti della provincia di Rovigo e sarà in azione anche venerdì 27 aprile per interrare le cover crops dei campi dimostrativi allestiti dalla società Carla Import Sementi a Rovigo in Via Porta D’Agine, nel corso di una giornata organizzata da Coprob aperta ad agricoltori e contoterzisti interessati a queste innovazioni.
2 commenti
Luca
14 Aprile 2018 at 4:51 pm
Buongiorno dott. Bartolini. Video e post come sempre interessante. Vado al punto: Qualidisc e Clc: complementari o sostituibili? E se sostituibili, in quali casi? Grazie come sempre e cordiali saluti
Roberto Bartolini
16 Aprile 2018 at 2:47 pm
Salve Luca, la ringrazio per la domanda e le rispondo con le esperienze pratiche di chi ha acquistato Qualidisc e CLC. Sui terreni pesanti e con grande quantità di residui e infestanti, il Qualidisc va meglio. Su terreni più leggeri il CLC va benissimo. Numerosi agricoltori li hanno acquistati entrambi per fare un primo passaggio con CLC e un secondo con Qualidisc. Come vede, dipende molto dalla tipologia di suolo e dalla rotazione colturale dell’azienda.