Senape e rafano salveranno il mais italiano

Non chiamatele mai “cover crops”, bensì “seconda coltura“. E con questa denominazione, inserite la senape o il rafano (tillage radish) nella domanda Pac 2024, dopo il mais di primo raccolto. L’unica avvertenza fondamentale è seminarle presto, cioè entro il 10-15 settembre. Così facendo, le prime gelate di fine anno e quelle di gennaio-febbraio 2025 distruggeranno senape e rafano, che sono colture gelive e che arriveranno nella primavera 2025 completamente devitalizzate. In questo modo decade automaticamente il vincolo di raccolta della coltura secondaria introdotto dal Ministero dell’agricoltora nell’ambito della BCAA 7, in virtù di una causa di forza maggiore, cioè il clima.
In sostanza, chi potrà più contestare che la raccolta della coltura secondaria non è avvenuta? La coltura è stata distrutta dal gelo! Così facendo, nel 2026 si potrà riseminare mais sulla stessa particella Pac, e ancora negli anni seguenti.


Alla certezza che l’inverno faccia bene il suo lavoro, oltre alle esperienze di campo di centinaia di agricoltori, si aggiungono i risultati di una prova svolta dall’Università di Milano e pubblicata sull’Informatore Agrario n. 22/2022, confermando ancora una volta che solo le semine nei primi giorni di settembre garantiscono la terminazione naturale della senape, fattore chiave anche per inserirla come seconda coltura nella domanda Pac.
Semina a settembre o a ottobre? Cambia tutto
Secondo quanto evidenzia la ricerca, le colture di senape seminate tra il 5 e il 15 settembre (con dose di 15 kg/ha), al sopraggiungere della prima gelata di fine novembre 2021, avevano raggiunto stadi compresi tra il bottone fiorale e il 20% dei fiori aperti. I danni della prima gelata sono stati già significativi e in seguito alle successive gelate di inizio 2022 la terminazione ha raggiunto il 100%.
Invece la senape seminata tra l’8 e il 20 ottobre al sopraggiungere della prima gelata si trovava in uno stadio di sviluppo precoce, tra la terza e la settima foglia. Poiché la quantità di biomassa era molto contenuta, le piante non hanno riportato alcun danno da gelo e il loro sviluppo è proseguito anche nei mesi di gennaio e febbraio, fino all’inizio della primavera.
Stessa regola per il tillage radish
Per quanto riguarda il tillage radish, l’esperienza pratica di campo ci viene in soccorso. Spiega Bruno Agazzani, l’agronomo che in Italia ha la massima esperienza sul rafano anche su strip-till: «Il tillage radish si può seminare anche fino al 20-25 settembre e si ha la certezza che il gelo lo devitalizzerà, anche con andamenti invernali più miti».



Dunque, amici agricoltori, mai arrendersi, nemmeno di fronte alle normative più ingiuste e penalizzanti. La via per uscire dal guado c’è sempre… basta avere un po’ di fantasia e di flessibilità.
8 commenti
Achille
25 Ottobre 2023 at 1:33 pm
Buongiorno, dovremo pero’ fare i conti con un ulteriore utilizzo di glifosate in quanto la senape secca con il gelo ma le infestanti no.
E nelle coltivazioni a gestione integrata sara’ un problema.
Enrico
25 Ottobre 2023 at 2:39 pm
La fai troppo facile. Non mi pare una causa di forza maggiore seminare una coltura che per caratteristiche agronomiche non supera l’inverno.
Cordialitá.
Pagano Vittorio
25 Ottobre 2023 at 2:59 pm
A codesta spett/le redazione chiedo vivamente di invitare il Sig. BARTOLINI di esimersi nel pubblicare certe vergognose fandonie, nel bene di un settore agricolo in gravi difficoltà. Chi scrive e’ il Dr. Pagano Vittorio, agronomo e conduttore da quasi 50 anni della propria azienda Bartolina in provincia di Grosseto. Gradirei a tale proposito confrontarmi direttamente con Voi al fine di spiegarmi meglio, evitando misure forti e massive nei confronti del Sig. BARTOLINI, se questi non smettera’ in questa sua dissennata campagna divulgatoria che tanto male fa al nostro lavoro. Si prega di contattarmi al numero 335-5416288. Grazie. Dr. Pagano Vittorio.
Domenico Bonetti
25 Ottobre 2023 at 3:48 pm
Questa è una PAC principalmente voluta e studiata da tecnocrati imbevuti di ideologia ambientalista e di sola responsabilità umana sui cambiamenti climatici. Menti contorte e sadiche, aventi l’unico scopo di creare ulteriori difficoltà a un agricoltura gia’ agonizzante che portera’ penuria alimentare e miseria. Dovremo rispettare le rotazioni colturali, evitando le monosuccessioni o ristoppi, dovremo incamerare la CO2 con minime lavorazioni. Ricordo che nella vecchia PAC 2015-2020, sopra una certa superficie, c’era gia’ l’obbligo delle 3 colture che predisponeva a chiare rotazioni colturali. Era proprio necessario e sopratutto mi domando: chi ha votato quei tecnocrati che siedono nelle commissioni di Bruxelles, per non parlare poi dei nostri politici nazionali e associazioni agricole che hanno avvallato tale scempio?
Antonio
25 Ottobre 2023 at 7:16 pm
Invece per rompere la catena grano.orzo foraggio che cosa bisogna seminare
CARLO BRUNINI
26 Ottobre 2023 at 11:08 am
CHE GRANDISSIMA PRESA PER IL CU…………..
Francesco Stagni
26 Ottobre 2023 at 1:52 pm
Caro Roberto,
Da laureato in agraria quale è, mi aspetterei una conclusione più costruttiva, che incoraggiasse l’agricoltore a riconoscere il beneficio agronomico dell’ avvicendamento colturale di cui parla.
Nella nostra azienda a Bologna, abbiamo iniziato dal 2019 ininterrottamente a seminare la senape bianca in precessione al mais, con risultati non consistenti, ma soddisfacenti sia per biomassa sia per salute delle piante.
Cordialmente,
Francesco
Luca Prada
28 Ottobre 2023 at 8:48 pm
Buongiorno,
Come sempre le regole sono fatte all’italiana e quindi come lei dice c’è sempre un modo di aggirarle, che se poi ci si ragiona non è raggirarle ma seguirle e fare ciò che viene chiesto.
A tal proposito le chiedo: secondo lei come potrei affrontare (sia per la pac ma non solo) l’avvicendamento patata-zucca-cipolla ? In che ordine le consiglia? Quali colture secondarie o di copertura o da sovescio consiglia?
Grazie
Luca