Arature ed erpicature sconfitte dal mercato: torna il “doppio strato”
«Aratura, rottura delle zolle, fresatura e ripetute erpicature non sono più sostenibili sulle colture estensive. I cantieri che consumano 150-200 litri per ettaro per la sola preparazione del letto di semina sono stati sconfitti dal mercato e aggiungendo gli altri mezzi tecnici, l’azienda lavorerebbe comunque in perdita anche con terreni di proprietà». Così si è espresso Roberto Guidotti sul numero di aprile della rivista Il Contoterzista, a conferma che per fortuna il vento è cambiato e chi fa i conti deve adottare lavorazioni alternative.
Ancore e dischi per preparare il terreno
Dove il controllo delle infestanti è affidato agli erbicidi e alle cover crops, si può dunque rinunciare alle lavorazioni tradizionali ed eseguire lavorazioni con attrezzi a ranghi multipli, che si comportano egregiamente sulla maggior parte dei terreni. File di ancore e file di dischi con rulli di affinamento posteriori di diverse fogge, senza l’azionamento della presa di forza, consentono di operare a velocità elevate, permettendo una preparazione dei letti di semina veloce e tempestiva, particolarmente importante in annate come quelle che stiamo vivendo, dove le finestre utili di lavoro sono sempre più ridotte.
Di seguito riportiamo due cantieri che lavorano a “doppio strato”, eseguendo cioè una fessurazione a media profondità senza sollevare o ribaltare il terreno e una perfetta incorporazione dei residui colturali più in superficie.
Kverneland Enduro Pro
Il coltivatore Kverneland Enduro Pro 3000 (nell’immagine sopra è abbinato a una seminatrice pneumatica e-drill 200 per la semina di cover crops) è costituito da tre file di ancore ricurve, una fila di dischi e un rullo terminale. Il dente Triflex è ad ancora cava e questo gli consente di flettere 7 cm a destra e 7 cm a sinistra.
Inoltre il dente è a doppia angolazione. La parte inferiore che porta il dente ha un’angolazione di 33° e lavora come un dissodatore, permettendo un’ottima penetrazione con una fessurazione verticale del terreno, mentre nella parte superiore dell’ancora, l’angolazione è di 73° per favorire la miscelazione del terreno senza portare in superficie gli strati sottostanti.
La fila di dischi permette una perfetta miscelazione anche in presenza di abbondanti residui colturali e un livellamento perfetto del terreno.
Il cantiere termina con un rullo che livella e consolida il terreno, accelerando la decomposizione dei residui colturali mettendoli in contatto con la popolazione microbiologica del suolo, che non è stata disturbata da queste lavorazioni.
Il rullo terminale può avere diverse fogge e la scelta dipende dal tipo di terreno dove si lavora.
Con un primo passaggio di Enduro più superficiale (5-6 cm di profondità di lavoro) si innesca la germinazione delle infestanti lasciando intatta la struttura del suolo. Con un secondo passaggio a 15-20 cm di profondità si prepara il letto di semina miscelando terreno, residui e infestanti.
Kverneland DTX
Per trattori con potenze tra i 200 e i 260 cavalli, il dissodatore Kverneland DTX può essere usato per il primo passaggio in sistemi di minima lavorazione oppure per infrangere le zolle dopo l’aratura tradizionale, senza l’uso della presa di forza.
Il DTX combina il dente Pro Lift con la dischiera compatta del Qualidisc Farmer (diametro dei dischi 520 mm), per una lavorazione del terreno sino a 40 cm di profondità con le ancore e a 10 cm di profondità con i dischi. I deflettori laterali, gli stessi della gamma Qualidisc, sono una garanzia per il perfetto livellamento del terreno.
Il dente Pro Lift solca il terreno in superficie senza sollevare le zolle e fessura in profondità con una azione drenante anche sui terreni più compatti.
Il rullo DD con diametro di 600 mm permette un ottimo consolidamento del terreno, con la rottura delle zolle la loro compressione e frantumazione, che è pronto per la semina.
4 commenti
Giuseppe
16 Maggio 2024 at 8:38 am
Commenti tecnici agronomici pro kverneland
CARLO BRUNINI
16 Maggio 2024 at 4:24 pm
AH CERTO ….. MEGLIO RISPARMIARE FACENDO LA MINIMA LAVORAZIONE PER POI SPENDERE L’INVEROSIMILE RIPETUTI DISERBI ……..
Vito
17 Maggio 2024 at 1:29 am
Ero direttore di una azienda di 650 ha dal 1981 al 1985. Già da allora, dopo la coltura del mais passavo soli con un trinciastocchi seguito da un erpice a dischi. Quindi seminars grano o orzo ed I risultati erano ottima sotto tutti I profili. Dopo 40 anni arriva quests proposto, certamente migliorativa sotto il profili tecnologico ma non così rivoluzionaria. Manca una indicazione dei costi delle attrezzature e delle lavorazione. Comunque grazie. V. G.D.T.
Tonino melis
17 Maggio 2024 at 7:49 pm
Si come no,non si devono fare lavorazioni meccaniche per dissodare il terreno e distruggere le infestanti in quanto si devono urlare i diserbanti chimici. Ma perché non andate a cagare voi e i vostri prodotti chimici.