Azienda Furlani: lo strip-till nelle argille della Valdichiana su residui di mais

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Dopo l’esordio nel Mugello alla Fattoria di Corte dei Marchesi de Frescobaldi per la semina di mais di secondo raccolto su residui colturali di orzo da insilato, il Kverneland Kultistrip si sposta in Valdichiana nella società agricola Furlani a Montepulciano, dei fratelli Roberto ed Emanuele. Si tratta di due giovani agricoltori apertissimi all’innovazione tecnologica, tanto che da moltissimi anni applicano sia le minime lavorazioni sia l’irrigazione del mais con l’ala gocciolante, la cosiddetta manichetta stesa in superficie.

L’arrivo del Kverneland Kultistrip nell’azienda Furlani a Montepulciano.
L’arrivo del Kverneland Kultistrip nell’azienda Furlani a Montepulciano.

Agricoltori-innovatori che sperimentano novità tecnologiche

«La nostra azienda – dice Emanuele Furlani – applica da sempre la rotazione e quindi eravamo già pronti con l’avvento del greening e della diversificazione delle colture. Quest’anno avevamo mais su 40 ettari, frumento duro su 120 ettari, girasole su 30 ettari e fave su 20 ettari. Poi coltiviamo con successo da alcuni anni il coriandolo sotto contratto con la società Anseme di Cesena, che dà il seme e ritira il raccolto. Al momento si tratta della coltura che ci garantisce il maggiore reddito, dato che si producono circa 20 ql/ha ma il prezzo si aggira sui 60 euro e i costi colturali sono molto contenuti. Grazie all’irrigazione con manichetta che applichiamo ormai da quattro anni, abbinata a una buona concimazione azotata anche con il mais da granella, otteniamo grandi soddisfazioni dato che raggiungiamo i 160 ql/ha di granella secca. Ora stiamo pensando anche alla subirrigazione e probabilmente presto faremo qualche ettaro di prova. Con il frumento duro arriviamo a produrre intorno ai 70 ql/ha».

La regolazione dei diversi organi di lavoro del Kverneland Kultistrip va fatta con attenzione a seconda del tipo di terreno nel quale si opera ed è fondamentale per creare un buon letto di semina.
La regolazione dei diversi organi di lavoro del Kverneland Kultistrip va fatta con attenzione a seconda del tipo di terreno nel quale si opera ed è fondamentale per creare un buon letto di semina.

Come è nato l’interesse per lo strip-till?

«Abbiamo letto che è stato provato in Mugello sui secondi raccolti e allora ci siamo detti: perché non lo proviamo anche da noi sia su terreni tenaci sia su terreni più sciolti, ma con un’applicazione autunnale, per poi seminare mais in primavera? Inoltre di Kverneland abbiamo già la seminatrice Accord Optima con i sistemi satellitari e quindi siamo predisposti per applicare lo strip-till su terreni che sono già mappati. Il nostro obiettivo è velocizzare le operazioni di lavorazione del terreno e diminuire i passaggi in campo. Il discorso vale anche per i secondi raccolti, che cominciano a essere fondamentali per far quadrare i conti aziendali».

Il Kultistrip crea le file lavorate alternate a strisce di terreno dove rimane il residuo colturale, che ha un effetto pacciamante e che si decomporrà lentamente, favorendo l'accumulo di sostanza organica nel suolo.
Il Kultistrip crea le file lavorate alternate a strisce di terreno dove rimane il residuo colturale, che ha un effetto pacciamante e che si decomporrà lentamente, favorendo l’accumulo di sostanza organica nel suolo.
Ecco il lavoro eseguito dal Kultistrip su un terreno molto compatto con elevate percentuali di argilla.
Ecco il lavoro eseguito dal Kultistrip su un terreno molto compatto con elevate percentuali di argilla.

Nell’azienda Furlani è stato messo in campo un modello di Kultistrip a 4 file, ma entro l’anno arriveranno in Italia anche modelli a 6-8 e 12 file, considerato l’interesse crescente che gli agricoltori mostrano nei confronti dello strip-till, che tra l’altro viene sostenuto da finanziamenti nell’ambito della misura M 10 dei nuovi PSR regionali.

Il Kultistrip può essere equipaggiato con ancore di diversa tipologia che hanno un'influenza enorme sulla preparazione del suolo a seconda dei terreni. Questa è un'ancora ricurva.
Il Kultistrip può essere equipaggiato con ancore di diversa tipologia che hanno un’influenza enorme sulla preparazione del suolo a seconda dei terreni. Questa è un’ancora ricurva.
Questa è invece un’ancora dritta.
Questa è invece un’ancora dritta.
Ecco il risultato su terreno argilloso: a sinistra l’effetto dell’ancora ricurva e a destra il lavoro dell’ancora dritta. È evidente che l’ancora dritta lavora meglio sul suolo argilloso perché lo affina maggiormente e soprattutto evita la formazione di “buche” e zolle grosse.
Ecco il risultato su terreno argilloso: a sinistra l’effetto dell’ancora ricurva e a destra il lavoro dell’ancora dritta. È evidente che l’ancora dritta lavora meglio sul suolo argilloso perché lo affina maggiormente e soprattutto evita la formazione di “buche” e zolle grosse.
Emanuele Furlani controlla il lavoro effettuato dal Kverneland Kultistrip.
Emanuele Furlani controlla il lavoro effettuato dal Kverneland Kultistrip.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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