Soia dopo grano su sodo: un successo, ma solo se la seminatrice è giusta

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Seminare soia di secondo raccolto su sodo è l’interpretazione perfetta di quello che vuole la nuova Pac dagli agricoltori, e cioè:

  1. diversificazione colturale;
  2. utilizzo della terra per più mesi all’anno;
  3. mantenimento dei residui colturali in superficie;
  4. nessun rivoltamento delle fette di terreno;
  5. diminuzione del numero di passaggi sugli appezzamenti.

L’azienda di contoterzismo Speziali Antenore di Roncoferraro (Mantova) è una delle più importanti e più innovative del Nord Italia, tant’è che quest’anno ha voluto continuare a diffondere le tecniche di gestione virtuosa del suolo.

Dalla minima lavorazione al sodo

Dopo la positiva esperienza sulla minima lavorazione applicata a tutte le colture – compreso il mais – al posto della tradizionale aratura, con l’applicazione in campo del CTC di Kverneland abbinato anche a una speciale seminatrice per seminare le cover crops e i loietti, Speziali ha acquistato l’innovativa seminatrice Accord Optima HD e-drive V variabile a otto file portata a sollevamento idraulico per applicare la semina diretta alla coltura della soia.

Perfetta e regolare emergenza della soia seminata su sodo in presenza di abbondanti residui colturali.
Perfetta e regolare emergenza della soia seminata su sodo in presenza di abbondanti residui colturali.

La soia quest’anno ha avuto una formidabile espansione e, soprattutto in seconda semina dopo i cereali a paglia, è ideale applicare la tecnica della semina su sodo per ottenere la massima tempestività ed evitare più passaggi per la preparazione del terreno, come accade con i sistemi di gestione del suolo tradizionali.

La soia su sodo dopo frumento in un ampio appezzamento a Roncoferraro (Mantova).
La soia su sodo dopo frumento in un ampio appezzamento a Roncoferraro (Mantova).

Nelle foto qui sopra vediamo un’ampia estensione di soia perfettamente emersa e seminata da Speziali il 14 giugno su paglie di frumento lasciate tutte sul terreno, ma opportunamente trinciate. La ditta Speziali ha avuto l’accortezza di raccogliere il frumento al momento giusto, limitando il calpestamento del suolo grazie all’uso di mietitrebbie dotate di pneumatici “galleggianti” a bassa pressione che non hanno formato le classiche ormaie sul terreno, che sono il nemico numero uno del sodo.

La seminatrice Kverneland Accord Optima HD e-drive V variabile portata nella versione a otto file, ideale per la semina su sodo.
La seminatrice Kverneland Accord Optima HD e-drive V variabile portata nella versione a otto file, ideale per la semina su sodo.
L’elemento esclusivo di semina della seminatrice Kverneland Accord Optima e-drive V, che permette una deposizione perfetta del seme anche in condizioni difficili e con abbondanza di residui colturali.
L’elemento esclusivo di semina della seminatrice Kverneland Accord Optima e-drive V, che permette una deposizione perfetta del seme anche in condizioni difficili e con abbondanza di residui colturali.

La seminatrice Kverneland Accord Optima HD V ha dimostrato di depositare il seme alla giusta profondità, con il rispetto della distanza sulla fila anche in presenza di terreno molto asciutto e con abbondanza di residui colturali di notevole dimensione. È proprio questo uno dei segreti per avere successo con il sodo: occorre una seminatrice giusta, capace di aprirsi bene la strada tra una massa ingente di residui, depositare con precisione il seme ma poi ricoprirlo affinché l’umidità del suolo consenta la perfetta germinazione.

Le paglie del frumento lasciate sul terreno hanno avuto un effetto di “pacciamatura”, permettendo alla scarsa umidità del suolo di non evaporare e di rimanere a disposizione del seme, che è così germinato perfettamente.
Le paglie del frumento lasciate sul terreno hanno avuto un effetto di “pacciamatura”, permettendo alla scarsa umidità del suolo di non evaporare e di rimanere a disposizione del seme, che è così germinato perfettamente.

Speziali ha manifestato tutta la sua soddisfazione per l’ottima riuscita delle semine di soia su sodo effettuate quest’anno, che insieme alle altre tecniche innovative introdotte negli ultimi anni, hanno avuto l’effetto di portare sempre più clienti all’azienda e di far fare un passo in avanti alla nostra agricoltura.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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