Fare la mappa di prescrizione è semplice, con Climate FieldView

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Tra i vari sistemi digitali, Climate FieldView (oggi di BayerCropScience) è un’applicazione che oltre a registrare tutto quello che si fa in campo (vedi articolo), permette all’agricoltore di creare in maniera molto semplice e intuitiva una mappa di prescrizione per dosare in maniera variabile i fertilizzanti, le sementi e gli agrofarmaci, basandosi sulla visione satellitare dello stato di salute della coltura che sta vegetando in campo.

Tutto parte da queste quattro immagini di un campo di frumento dove si sta applicando Climate FieldView. Le prime due in alto sono le immagini che ogni cinque giorni ci invia il satellite Sentinel 2, dalle quali si evince che ci sono porzioni di campo dove la coltura sta meglio (colorate in verde più intenso) e porzioni dove sta peggio (verde più chiaro o tendente al giallo).

In basso invece ci sono le due immagini del campo che si ottengono solo con l’applicazione Climate FieldView: a sinistra l’immagine indica lo stato di salute della coltura e a destra l’indice di evapotraspirazione, cioè il consumo giornaliero di acqua. È evidente che ci sono aree (quelle di colore giallo) dove le piante assorbono meno acqua e quindi hanno un metabolismo, cioè un accumulo di sostanze nei chicchi, più limitato che inciderà negativamente sulla resa finale.

Questa foto ci permette anche di capire che il frumento, a differenza di quanto si crede, nella fase botticella-riempimento della cariosside ha un consumo giornaliero di acqua assai consistente di circa 7 mm/giorno.

«Dall’analisi di questa situazione – dice Fabio Roverso di Climate Field View – l’agricoltore può decidere per prima cosa di andare a visitare le zone critiche del campo per capire cosa non sta funzionando, e in seconda battuta programmare una concimazione azotata variabile, aumentando la dose nelle aree dove il grano sta stentando (zone di colore rosso nella mappa di sinistra e di colore giallo nella mappa di destra) e diminuendola dove si ha un indice di maggior vigore vegetativo».

Mais 2018 mappato con Climate FieldView. A sinistra la mappa sullo stato di salute della coltura e a destra la mappa di raccolta. Si vede chiaramente che alle zone rosse della mappa di sinistra (dove il mais sta peggio) corrispondono le zone rosso-marrone della mappa di raccolta di destra, dove il mais produce circa 7 tonnellate/ha in meno rispetto alle zone verdi, in cui la produzione tocca le 17 tonnellate/ha.

Realizzare la mappa di prescrizione della concimazione a dose variabile (e la stessa cosa vale per seme e agrofarmaci) se si dispone di Climate FieldView è molto semplice, e il video in apertura dell’articolo ve lo spiega in poche parole. Per chi volesse saperne di più sull’accesso e sui costi di Climate FieldView, basta contattare Fabio Roverso alla mail fabio.roverso@climate.com oppure al telefono: 345 3992279.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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