Mais: con la semina a dose variabile si producono 13 quintali/ettaro in più
124,26 contro 111,20 quintali all’ettaro di granella al 14% di umidità: questo il verdetto della trebbiatura del mais Dekalb DKC 5530 nell’azienda Pavan di Buttrio (Udine), in Friuli, che ha ospitato i campi sperimentali dedicati all’applicazione della minima lavorazione e dell’agricoltura di precisione su mais e soia realizzati dalla collaborazione di Kverneland Group Italia e il suo concessionario di zona Dino Durì dell’Agriservice di Talmassons con Dekalb e Sipcam Italia.
Mappa del suolo e mappa di raccolta sono la base indispensabile
Indispensabile base di partenza per effettuare le mappe di prescrizione per il rateo variabile, sia della semina sia della concimazione, si confermano sia le mappe di raccolta sia le mappe del suolo, che indicano le aree degli appezzamenti dove conviene aumentare le dosi di mezzi tecnici e quelle dove invece si possono diminuire o limitare.
La variabilità del suolo diventa un punto di forza
La variabilità del suolo diventa così l’elemento chiave per decidere come comportarsi e quindi per portare a casa circa 150 euro/ha all’ettaro in più rispetto alla semina tradizionale a dose fissa, una volta che si sono sottratte anche le spese per il maggior impiego di seme ove occorre spingere sull’acceleratore.
Dall’analisi delle mappe di raccolta di Pavan si vede che da un punto all’altro di un appezzamento, anche di piccole dimensioni, la produzione punto per punto può variare da 60 a 160 quintali per ettaro.
Pavan: «Le mie medie produttive sono le più elevate del territorio»
«Anche quest’anno – afferma il titolare dell’azienda Daniele Pavan – sto avendo molte soddisfazioni: con l’applicazione della minima lavorazione unita all’agricoltura di precisione sono riuscito a ottenere in tutte le aziende ove opero risultati produttivi nettamente superiori a quelli degli altri agricoltori della zona, le cui medie produttive per il mais 2018 oscillano da 80 a 100 quintali all’ettaro di granella secca, contro i miei 120-125 ql/ha. Se si vanno a fare i conti alla fine la differenza è davvero sostanziale per il portafogli, senza considerare tutti gli altri risparmi che si sono ottenuti grazie alle lavorazioni conservative del suolo e all’eliminazione delle sovrapposizioni di seme, concime e diserbo».
Anche per la soia, varietà EM Sole ad alto contenuto proteico di Sipcam Italia, si è scelto di testare due differenti dosi di semina. A fine mese avremo il verdetto della trebbiatura.