Aratura, minima e sodo applicati al frumento ibrido

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La Fondazione Negrini di Sermide-Felonica, RV Venturoli Sementi e l’Università di Bologna hanno messo in campo, su 5 appezzamenti per un totale di 10 ettari della Fondazione, una prova di confronto tra il frumento tenero ibrido Hycardi e una varietà tradizionale Aiace, su tre diverse tipologie di preparazione del terreno:

  1. Convenzionale: aratura alla profondità di 35 cm + un passaggio di erpice rotante.
  2. Minima lavorazione: passaggio di dischiera da minima lavorazione + semina con combinata da minima.
  3. Sodo: semina diretta su stoppie dopo un passaggio di erbicida totale.
A sinistra l’ibrido Hycardi, a destra la varietà Aiace.
Mappa con l’indicazione degli appezzamenti suddivisi per tipologia di lavorazione

La prova prevede anche la determinazione del carbon farming, cioè la quota di CO2 sequestrata dalle tre diverse tipologie di preparazione del terreno.

Nella prima mappa del suolo vediamo la differente struttura in base al contenuto di argilla. Nella seconda mappa si incrocia la mappa del suolo delle diverse prove con la mappa iniziale dell’argilla.

 

Il percorso colturale

Le semina è avvenuta il 27 novembre 2023. Per ogni appezzamento, metà superficie è stata seminata con l’ibrido Hycardi a 150 semi/mq e l’altra metà con la varietà tradizionale Aiace a 500 semi/mq.

La concimazione è stata effettuata in due tempi, il 22 marzo con 185 kg/ha di nitrato ammonico e il 13 aprile con 280 kg/ha di urea. In concomitanza con il diserbo, è stato distribuito su tutta la superficie un prodotto biostimolante, Nutribio N con il coadiuvante Siapton.

3 tesi a confronto sulla minima lavorazione

La tesi di minima lavorazione è stata applicata su 3 appezzamenti diversi applicando 3 percorsi agronomici:

  • Appezzamento 1 – Ibrido Hycardi: metà superficie con biostimolante Ruter AA in botticella (distribuito il 10 maggio a 3 l/ha) e metà superficie solo concime minerale.
  • Appezzamento 2 – Metà superficie Hycardi e metà superficie con Aiace: concimazione minerale su entrambi.
  • Appezzamento 3 – Aiace: metà superficie con biostimolante Ruter AA in botticella (distribuito il 10 maggio a 3 l/ha) e metà superficie colo con concimazione minerale.
La foto satellitare NDV che indica il vigore vegetativo delle colture nelle diverse tesi a confronto.

 

Il decorso stagionale

Dopo la semina di fine novembre il decorso stagionale è stato molto piovoso, con grossi problemi di asfissia radicale, maggiori sul frumento seminato su minima e sodo che ha occupato i terreni che presentano oltre il 50% di frazione argillosa. La tesi con aratura è stata collocata sui terreni più sciolti.

La fioritura di tutti gli appezzamenti è risultata scalare, con una situazione migliore sui terreni più leggeri che hanno drenato gli eccessi di pioggia. Al 20 di maggio il frumento è in completa spigatura.

Bruno Agazzani

Agronomo specializzato nell'elaborazione di piani di coltivazione specifici per ogni coltura in base al tipo di areale (terreno, clima, acqua e contributi), con particolare riguardo all'agricoltura di precisione. È direttore della Fondazione Negrini di Sermide-Felonica.


3 commenti

  • Vella Antoniomariano

    4 Giugno 2024 at 5:46 am

    Sono un Agricoltore campano e coltivo o miei campi in SD dal 1992 e Cover , senza alcuna lavorazione ,
    Adotto questo (SISTEMA DI COLTIVAZIONE) per tanti motivi , e difficile elencarli tutti in poche parole .
    Sono Perito Agrario e questa passione per la SD mi e stata tramandata dai miei genitori che da sempre hanno adottato tecniche di agricoltura conservativa .
    Dal 2004 sono diventato costruttore di macchine da SODO . Leggo sempre i vostri articoli .
    La SD e un mondo tutto da scoprire, e dopo tanti anni di esperienze vissute in collaborazione con agronomi Argentini posso dire ; (Sono fortunato di essere partecipe di questo Cambiamento).

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  • Gianni carlevaro

    4 Giugno 2024 at 8:04 am

    Aspettiamo la pubblicazione di risultati. Quantità e qualità di granella prodotta e di tossine. Costi di produzione. Sfruttamento del terreno. CO2 prodotta dalle lavorazioni. C02 assorbita dalla massa vegetale. Economicità tempi di lavorazione. Emergenza delle infestanti a medio lungo termine.

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  • Domenico

    5 Giugno 2024 at 5:55 pm

    Aspettiamo di vedere i risultati pur sapendo che è il primo anno di prova. Sarebbe interessante visto i costi di produzione attuali. Buon lavoro

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