Pac, eco-schema 4: una misura confusa e contraddittoria

ecoschema4

Nel 2023 la quasi totalità delle aziende zootecniche italiane e un’alta percentuale di quelle a seminativi nell’areale nord-ovest ha aderito all’eco-schema 4 (“Sistemi foraggeri estensivi con avvicendamento”), con una richiesta di contributi per 3.125.000 ettari contro 1.397.000 coperti dal budget nazionale. Quindi c’è stata una richiesta sul +224% di superficie rispetto a quanto previsto dal Ministero dell’agricoltura, tant’è che il contributo, dai 110 euro/ha previsti, è diminuito a 50 euro/ha.

Adesione obbligata alla BCAA 7 già dal 2023

L’eco-schema 4 è una misura facoltativa e dà un contributo a superficie, ma richiede alcuni impegni, tra i quali il rispetto della BCAA 7  (obbligo del cambio di genere botanico una volta all’anno sulla medesima particella). Quindi è un ulteriore rafforzamento dei vincoli della condizionalità rappresentati dalle BCAA (“Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali”) che, lo ricordiamo, sono impegni obbligatori per ricevere i pagamenti Pac.

Nel 2023, come abbiamo segnalato in un precedente articolo, si sono verificati spiacevoli casi di adesione inconsapevole degli agricoltori all’eco-schema 4, dato che alcune associazioni agricole ne hanno fatto richiesta al momento della compilazione della domanda Pac, senza poi darne conto ai diretti interessati.

Gli impegni previsti dall’eco-schema 4

Oltre al rispetto della BCAA 7, gli altri tre impegni previsti dall’adesione all’eco-schema 4 sono i seguenti.

Impegno 1: attuazione di una rotazione biennale (cambio di coltura almeno una volta all’anno) o impiego di foraggere pluriennali

La rotazione biennale ha dei vincoli specifici:

  • almeno in un anno ci devono essere o leguminose o foraggere o una coltura da rinnovo contemplata nell’elenco predisposto dal Masaf;
  • le colture depauperanti, cioè i cereali vernini, non possono succedere a sé stessi, quindi possono comparire solo un anno su due;
  • l’avvicendamento biennale è assicurato anche da colture secondarie con un ciclo della durata di almeno 90 giorni, con cambio di genere botanico da un anno all’altro e con un controllo effettuato nel periodo 15 maggio – 30 novembre.
Le colture da rinnovo possono succedere a sé stesse, ma con cambio di genere botanico.

 

Impegno 2: uso dei fitofarmaci

Sulle leguminose, non contemplate nell’elenco delle colture da rinnovo, e sulle foraggere non è consentito l’uso dei fitofarmaci durante tutto il periodo di adesione.

  • Sulle colture da rinnovo dell’elenco Masaf sono consentite le tecniche di difesa integrata o biologica.
  • Sulle colture depauperanti non ci sono limitazioni sull’uso dei fitofarmaci.
eco-schema 4
Sulle colture da rinnovo è consentito solo l’uso della difesa integrata o biologica.

 

Impegno 3: interramento dei residui

Prescrizione dell’interramento dei residui per tutte le colture in avvicendamento, fatta eccezione per paglie, stocchi, tutoli e per le aziende zootecniche. Le aziende che adottano tecniche di agricoltura conservativa raggiungono i medesimi obiettivi con la semina su sodo o la minima lavorazione.

Per interrare i residui nell’ambito dell’eco-schema 4, tutte le lavorazioni sono ammesse.

 

Colture secondarie, occorre un chiarimento

Secondo Amedeo Reyneri dell’Università di Torino, che ha discusso sull’eco-schema 4 nel corso di un recente incontro organizzato da Edagricole alla Fieragricola di Verona, un primo aspetto controverso dell’eco-schema 4 riguarda le colture secondarie. Come è noto, si è molto discusso sulle modalità di gestione delle colture secondarie in ambito della BCAA 7 per interrompere le monosuccessioni e alla fine il Masaf ha pubblicato una circolare nella quale si elimina l’obbligo di raccolta e si ribadisce che la coltura secondaria «sia caratterizzata da un ciclo produttivo di durata adeguata» e che «l’impegno si intende soddisfatto con il mantenimento in campo della coltura secondaria per almeno 90 giorni».

La domanda posta da Reyneri è: questa regola vale anche per le colture secondarie dell’eco-schema 4? Inoltre, se il controllo viene effettuato nel periodo 15 maggio – 30 novembre, non è detto che le colture siano ancora in campo. Quindi cosa succede?

Le contraddizioni sugli agrofarmaci e l’interramento dei residui

A parte il biologico, per il convenzionale sulle colture da rinnovo è consentita solo l’applicazione dei prodotti contemplati nelle linee di difesa integrata. Gli elenchi variano da Regione a Regione e non sempre sono inseriti prodotti davvero efficaci per il contenimento di infestanti e parassiti. Una contraddizione messa in luce da Reyneri è che si pongono limiti all’uso della chimica su colture virtuose come foraggere, leguminose e colture da rinnovo, mentre si concede qualsiasi trattamento chimico sulle colture depauperanti, che sono proprio quelle che l’eco-schema 4 vuole contenere.

Anche per quanto riguarda l’interramento dei residui, sostiene Reyneri, così come sono scritte le regole, nessuna lavorazione, dall’aratura alla minima e al sodo, viene esclusa dall’essere praticabile in qualsiasi condizione, quindi questo impegno non ha molto senso di esistere.

Perché la misura va riscritta

L’eco-schema 4 nelle intenzioni dei legislatori deve perseguire una serie di obiettivi che Reyneri giudica eccessivi, tanto da pregiudicarne l’effettiva efficacia. Non si può infatti, con una stessa misura, diminuire l’apporto di concimi azotati, ridurre l’impiego degli agrofarmaci e favorire il sequestro di carbonio organico. Sottoponendo l’agricoltore a tanti vincoli, quando poi il contributo per ettaro che riceve è davvero risibile.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


Un commento

  • Ernesto santilli

    20 Marzo 2024 at 11:01 pm

    Con la nuova proposta di revisione l’ecoshema 4 non dovrebbe essere reso nullo,dato che si basa sulla bcca7?

    Rispondi

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