Simonetti, pionieri di successo della minima lavorazione nell’empolese
Sandro, Angelo e Fabio Simonetti, contoterzisti nell’empolese, negli ultimi anni hanno incrementato l’attività di conduzione diretta di terreni in affitto in pianura e in collina, in una zona dove le colture di riferimento sono grano, orzo e girasole. L’aumento costante dei costi e la volatilità dei prezzi dei cereali hanno spinto cinque anni fa i Simonetti a limitare le arature tradizionali seguite da passaggi di affinamento del letto di semina, sostituendole con la minima lavorazione.
Si è aperta una strada nuova
«Abbiamo sempre utilizzato con soddisfazione due erpici rotanti Kverneland con serbatoio frontale DF2 per la concimazione e banda di semina posteriore – racconta Sandro Simonetti – ma poi siamo diventati pionieri della minima lavorazione nella nostra zona, anche se ancora molti agricoltori la guardano con sospetto, non considerando i benefici che comporta. Che invece, dati produttivi alla mano, sono davvero notevoli. La nostra attrezzatura di riferimento è il Qualidisc di Kverneland, che già agli esordi alcuni anni fa, con la semina del grano avvenuta a fine gennaio per via di condizioni climatiche avverse, ci permise di produrre 70 ql/ha contro i 60 ql/h prodotti sulla lavorazione tradizionale. Anche nel 2013 abbiamo lavorato su terreni che erano stati allagati da intense precipitazioni, ma la macchina è riuscita a preparare un buon letto di semina, tant’è che in alcuni di questi abbiamo raggiunto i 90 ql/ha di frumento».
Aumenta la fertilità e la portanza dei terreni
Dunque grazie alla minima lavorazione i terreni risultano più fertili?
«Non c’è alcun dubbio – afferma Simonetti – senza rivoltare la fetta come si faceva con l’aratura, si riesce a mantenere la sostanza organica nella zone dove serve, e inoltre si sfrutta meglio anche la fertilità chimica residua della coltura precedente. Infatti, sul grano che segue il mais, è sufficiente una sola concimazione primaverile e le produzioni sono ottime».
Altri vantaggi agronomici che ha riscontrato dopo avere utilizzato il Qualidisc?
«È un attrezzo molto valido anche per eseguire la rotazione delle colture. Noi lo abbiamo utilizzato ad esempio in collina, seminando inizialmente il favino, e nella stagione successiva grano, senza la necessità di lavorazioni intermedie: le rese sono state buone, arrivando a circa 40 ql/ha. Noto un minor inerbimento e quindi un risparmio sul diserbo perché non si portano in superficie i semi delle infestanti e perché migliora la portanza del terreno, e così si riesce a seminare anche in condizioni difficili. Da noi le rese non sono alte: con il mais, a seconda della piovosità, si va da 50 a 80 ql/ha; il grano produce da 40 a 70 ql/ha e il girasole sta sui 30 ql/ha. Dunque, per fare reddito con i prezzi così variabili, non rimane che votarsi all’innovazione tecnologica che ci permette di risparmiare, ma anche di migliorare i nostri suoli come ci chiede l’Unione Europea».
Tecnica vincente anche sul mais
E sul mais quale tecnica adottate?
«Di solito effettuiamo una ripuntatura con ancore ricurve per arieggiare il terreno alla profondità di 60 cm e poi passiamo una o due volte con il Qualidisc. Rispetto al terreno lavorato tradizionalmente con l’erpice rotante, dove è passato il Qualidisc non si formano crepacciature nel terreno e il mais mantiene le foglie verdi più a lungo, fino alla raccolta, e quindi produce di più. Abbiamo seminato mais anche senza effettuare la ripuntatura, con solo due passaggi di Qualidisc, e in certe condizioni si produce ugualmente bene».
Quali sono le velocità di lavoro?
«Qualidisc deve procedere ad alta velocità per avere un lavoro fatto bene, quindi si lavorano comodamente 8 ettari all’ora con trattori da 250 a 360 CV. Il terreno dopo il passaggio con Qualidisc risulta friabile e si crea anche un buon drenaggio, e anche sui terreni più tenaci la lavorazione risulta molto efficace».
Ancora una volta, la massima attenzione alle agrotecniche e l’applicazione di attrezzature innovative e versatili permette di fare reddito e di migliorare la fertilità del suolo.