Mais da trinciato: 70 quintali in più all’ettaro sulla minima lavorazione rispetto all’aratura
![IMG_2590](http://www.ilnuovoagricoltore.it/wp-content/uploads/2015/07/IMG_2590.jpg)
600 quintali contro 530 quintali all’ettaro: nel PAG (Progetto Agronomico Globale) allestito nell’azienda di Alessandro Rossi a Castiglione delle Stiviere (Mantova), nonostante la siccità e le limitazioni alle irrigazioni imposte dal Consorzio di bonifica, il nuovo mais Pioneer P 2088 ha raggiunto un’ottima resa e ha manifestato di trovarsi assai meglio sul terreno gestito con la minima lavorazione rispetto alla tradizionale gestione con aratura ed erpicatura.
![Il perfetto stato vegetativo del mais Pioneer 2088 nel PAG di Alessandro Rossi seminato su minima lavorazione con la seminatrice Kverneland Accord Optima HD.](http://www.ilnuovoagricoltore.it/wp-content/uploads/2015/07/IMG_2585.jpg)
Il pacchetto innovativo dei mezzi tecnici impiegati
La lavorazione del terreno era stata effettuata dal coltivatore Kverneland CLC e la semina con la Kverneland Accord Optima HD. Oltre che al pacchetto meccanico con queste due attrezzature Kverneland di assoluta avanguardia, l’elevata resa raggiunta dal mais si deve anche a un percorso agronomico studiato appositamente per mettere alla prova moderni mezzi tecnici quali il nuovo conciante Sonido e il diserbante Adengo di BayerCropScience e i fertilizzanti a cessione controllata della linea One di Agrium.
Il pacchetto tecnologico, anche in un’annata che ha messo a dura prova le colture, ha consentito alle piante di mais di superare i momenti più difficili e di non andare mai in stress sin dalle prime fasi vegetative dopo la semina.
![Spighe regolari e di grandi dimensioni testimoniano che la coltura non è mai andata in stress nonostante il caldo e la carenza di acqua.](http://www.ilnuovoagricoltore.it/wp-content/uploads/2015/07/IMG_2595.jpg)