Che bel mais con piante ancora verdi su minima e strip-till nel Pag dell’azienda Cavazzini

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Il caldo torrido ha seccato le piante di mais e le raccolte sono iniziate con oltre un mese di anticipo rispetto al normale, ma ci sono aziende dove l’accoppiata ibrido-sistema di lavorazione del terreno, abbinata a una buona irrigazione, ha prodotto piante che dopo la metà di agosto erano ancora verdi e in salute. È il caso del Pag (Progetto Agronomico Globale) realizzato per il secondo anno da Kverneland Group Italia in collaborazione con Dekalb, ad Acquafredda (Brescia) nell’azienda Cavazzini per mettere a confronto l’aratura tradizionale con la minima lavorazione effettuata dal coltivatore Kverneland CLC e lo strip-till realizzato dal Kverneland Kultistrip.

Le foto che mostriamo sono state scattate il 17 agosto scorso e vi si vedono gli ibridi Dekalb DKC 6664, DKC 6050, DKC 6728 in buon stato vegetativo con l’apparato fogliare ancora vitale.

Ecco come si presentava il 17 agosto 2017 il mais DKC 6664 nel PAG di Acquafredda (Brescia). Come si vede, le piante sono ancora in buona parte verdi e vitali.
Particolare della spiga del DKC 6664 e dell’apparato fogliare molto sano e verde.
Il mais seminato su strip-till. Notare al centro dell’interfila alcuni residui colturali dell’anno scorso.
Il mais seminato con alta densità su minima lavorazione effettuata col coltivatore Kverneland CLC.
Il mais DKC 6728 ancora verdeggiante dopo la metà di agosto.

Le semine sono state fatte nel mese di aprile e la raccolta con mietitrebbia dotata di sistema per mappare la produzione si effettuerà tra pochi giorni, verso la metà di settembre. Tutta la superficie interessata dal Pag è stata mappata prima delle semine per avere l’idea esatta della diversa tessitura del suolo e in una parte della superficie sono state fatte le semine a dose variabile.

A livello produttivo, lo scorso anno vinse lo strip-till. E quest’anno quale sarà la tecnica campione di produzione? Vi terremo aggiornati nei prossimi giorni.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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